mano tesa
Riforme, appello di Casellati alle opposizioni: “Facciamole insieme, a partire dal presidenzialismo”
«Voglio lanciare un appello ai partiti, stavolta dobbiamo fare davvero le riforme, a partire da quella presidenziale. E dobbiamo farle insieme, per il bene dell’Italia e nell’interesse dei cittadini…». È questo il messaggio lanciato dal ministro per le Riforme, Elisabetta Casellati, dalle colonne de La Stampa sul tema del presidenzialismo, un tema che sta molto al cuore al governo Meloni, che lo ha fissato come uno degli obiettivi del 2023. «Quanto meno, stavolta, dobbiamo fare un tentativo serio, quello sì, per arrivare fino in fondo. Il dibattito sulle riforme, istituzionali e costituzionali, va avanti ormai da troppi anni, senza risultati. E ora di fare il massimo sforzo, tutti insieme, per arrivare a una soluzione condivisa», è il discorso dell’ex presidente del Senato.
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Il piano del ministro è questo: «La prima cosa che farò, già dalle prossime settimane, sarà un’attività di ascolto. L’ho già detto ai capigruppo, ne ho già parlato con Salvini, Calderoli e anche con Berlusconi. Voglio sentire le posizioni di tutti, i leader dei singoli partiti, gli stessi capigruppo, i loro esperti, e poi voglio consultarmi anche con i costituzionalisti, per poi tirare le fila e capire quale può essere il punto di caduta finale». Resta da definire il modello di riforma costituzionale a cui si punterà: «Io i modelli li ho studiati tutti, almeno quelli già sperimentati, perché dobbiamo evitare di andarne a cercare chissà quali altri. Tutti i modelli hanno i pro e i contro, e tutti si devono portare dietro una riforma della legge elettorale»
Andando nel dettaglio «il presidenzialismo americano è per noi più complesso, perché poggia su un sistema federale che è l’opposto del nostro. Il modello francese è sicuramente più abbordabile. Sia per ragioni tecniche, anche se renderebbe necessario un diverso bilanciamento dei poteri tra i due presidenti, uno eletto e uno nominato. Sia per ragioni politiche, perché sul semi-presidenzialismo ci fu un quasi accordo ai tempi della Bicamerale di D’Alema, e poi una disponibilità della sinistra ai tempi della Commissione dei Saggi istituita dal presidente Napolitano». «Per questo la Meloni ha evocato il modello francese e per questo io stessa ho detto pubblicamente, alla festa dei dieci anni di Fratelli d’Italia, che se l’opposizione è coerente oggi deve dire sì al semi-presidenzialismo», ricorda Casellati, pronta a conquistare una riforma epocale per il Paese.