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Decreto Rave alla Camera, il governo pone la fiducia
Archiviata la legge di Bilancio, oggi a Montecitorio si è aperta la discussione generale sul cosiddetto "decreto rave". Un altro appuntamento atteso da maggioranza e opposizione, ed un'altra corsa contro il tempo per la Camera che dovrà convertire in legge il testo, già approvato dal Senato tra tante polemiche, entro il 30 dicembre, pena la decadenza. Proprio sull'allungamento dei tempi puntava l'opposizione che ha giocato la carta dell'ostruzionismo presentando un lunghissimo elenco d'interventi in Aula. Per disinnescare la strategia della minoranza e accelerare i tempi, l'Aula ha prima approvato il taglio della discussione generale, quindi il governo, attraverso l'intervento del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto la questione di fiducia dopo che la Camera aveva bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. Al termine della conferenza dei capigruppo convocata d'urgenza è stato dunque deciso che le dichiarazioni di fiducia sul Dl Rave si svolgeranno domani alle 15.45, mentre il voto è previsto per le 17.25.
E anche sulla manovra, al Senato si allungano i tempi. Governo e maggioranza puntavano a chiudere entro domani sera. Ma i ritardi da parte del Mef sulla relazione tecnica che accompagna la legge di Bilancio e le conseguenti dure proteste delle opposizioni che lamentavano una riduzione insopportabile dei tempi di esame e discussione del provvedimento inducevano i capigruppo di Palazzo Madama a far slittare il voto di fiducia e quello finale alla tarda mattinata di giovedì. In sostanziale coincidenza con la conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni.
"Il Dl Rave che arriva alla Camera con tempi molto stretti, contiene una serie di interventi importanti - ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo -. Tra le altre cose, c'è anche la norma che anticipa il reintegro dei medici no-vax su cui, lo dico con chiarezza, Forza Italia ha grandi perplessità. Senza alcun imbarazzo, siamo assolutamente convinti che sul tema dei vaccini non possano e non debbano esserci ambiguità o esitazioni. Detto questo, Forza Italia non farà mancare i suoi voti, considerando il decreto un'occasione anche per aprire il dibattito sul grande dossier della giustizia: è un primo approccio, un fischio di inizio per una riforma del sistema. Rispetto ai temi garantisti, alcune componenti dell'opposizione potrebbero convergere sulle nostre posizioni. Speriamo davvero che sia la volta buona".
Un ordine del giorno al Dl Rave a prima firma del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, chiede un impegno del Governo a prevedere, in un prossimo provvedimento legislativo, la modifica dell'articolo 633-bis c.p. per sanzionare chiunque organizzi o promuova raduni aventi scopo di pubblica esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, con conseguente abrogazione delle sanzioni per chi organizza o promuove raduni aventi scopo di intrattenimento. "Occorre colpire le manifestazioni collettive che inneggiano al fascismo, ma non certo la libera espressione del pensiero", ha detto Bonelli.
Per il vicecapogruppo vicario di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, Manlio Messina, "le opposizioni sono spaventate dalla tempistica di una maggioranza che viaggia spedita per la propria strada ottenendo risultati importanti. Sono state smentite sulla legge di bilancio, avendola approvata nei tempi necessari nonostante le elezioni svolte recentemente. Ora rimangono sorprese anche sul Dl Rave perché pensavano non riuscissimo a procedere velocemente, andando dritti per approvare iniziative che il governo vuole approvare per salvaguardare gli italiani".
Di "folli ingiustizie della destra" parla invece Nicola Zingaretti che accusa il centrodestra di "inventarsi un'emergenza feste contro i giovani, introduce pene da 3 a 6 anni, autorizza intercettazioni per indagini. Poi condona i medici no vax che non hanno rispettato le regole e le leggi".