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Manovra, il testo arriva in Aula: sprint finale alla Camera

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Con l'approvazione in commissione Bilancio e il via libera ai relatori di maggioranza, la manovra economica approda questa mattina alle 8 nell'aula di Montecitorio. Domani, 23 dicembre, è atteso il voto di fiducia, con la discussione sugli ordini del giorno che dovrebbe concludersi entro venerdì notte, o al massimo la mattina di sabato 24, tanto che i gruppi hanno allertato i propri parlamentari sulla necessità di prenotare aerei non prima dell'ora di pranzo. Il 27 poi è convocata l'aula di Palazzo Madama, con la possibilità di chiudere con il ricorso alla fiducia da parte dell'esecutivo il 28 o al massimo il 29 mattina. Il governo è fiducioso di portare a casa anche il dl Rave, ma sia nell'esecutivo che nella maggioranza si rimarca il percorso accidentato della legge di bilancio. «Fino a domenica notte alle 3 non c'era alcun testo», osserva un esponente dell'esecutivo. Si respira ora un'aria di ottimismo. «Riusciremo di sicuro a scongiurare l'esercizio provvisorio».

Il 29 dicembre dovrebbe esserci poi la conferenza di fine anno di Giorgia Meloni. Questa mattina il premier avrebbe dovuto fare gli auguri ai gruppi parlamentari, ma è probabile che l'appuntamento salti. Sempre oggi nell'agenda del presidente del Consiglio c'è un intervento alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori italiani e poi la registrazione di "Porta a porta". Tornando alla manovra, l'iter si è sbloccato dopo 6 giorni di sedute tormentate, costellate da lunghe pause, bocciature di emendamenti delle opposizioni, accantonamenti, riformulazione dei testi e ricerca di una mediazione politica.

Nella notte tra martedì e mercoledì, al settimo giorno, la commissione ha dato vita alla sessione di votazione in batteria degli emendamenti. A sbloccare l'impasse la scelta fatta l'altro ieri sera dalla maggioranza di eliminare un testo, non depositato, su un possibile scudo penale per chi non presenta la dichiarazione dei redditi e poi si ravvede. Una volta sgomberato il campo da quel provvedimento è partito il voto in batteria, con le opposizioni che hanno rivendicato il loro intervento.

La manovra mette in campo provvedimenti per 35 miliardi di euro, di cui 21 sono destinati alle misure per la mitigazione dell'aumento del costo dell'energia. Un testo, dunque, che prova a misurarsi con lo scenario geopolitico ed economico legato al conflitto in corso in Ucraina da 10 mesi, che ha portato alla crescita del costo dell'energia e alla corsa dell'inflazione. Un contesto così variabile che il governo ha già specificato a fine marzo potrebbe esserci bisogno di nuovi interventi in materia di conto energetico. 

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