caos alla camera
Manovra, ancora stallo totale: l'ok slitta alla vigilia di Natale
Dopo la maratona notturna conclusa alle 6.30 del mattino e una relativa calma mattutina, il percorso della legge di Bilancio torna in acque agitate e a tarda sera, dopo continui spostamenti di orari, in commissione Bilancio ancora non si era arrivati ad approvare un solo emendamento. Una situazione che inevitabilmente porterà a dilatare i tempi d'Aula con la prospettiva del voto finale che slitta forse addirittura a sabato mattina, vigilia di Natale.
La maggioranza continua a dirsi comunque certa che i tempi di approvazione finali saranno rispettati e non si dovrà ricorrere all'esercizio provvisorio. Pur di arrivare a chiudere nel pomeriggio è pure arrivato una sorta di ultimatum da parte del Mef: se il Parlamento non riesce a votare modifiche, per il governo può essere approvato senza problemi il testo varato in Consiglio dei ministri. A movimentare ulteriormente la giornata una sorta di giallo sull'introduzione in legge di Bilancio di uno scudo penale per una serie di reati fiscali. Ipotesi che ha scatenato le ire delle opposizioni, in un clima già surriscaldato dai continui rinvii. Alla fine, dell'emendamento della discordia non c'è traccia nell'ultimo faldone presentato dal governo: Pd e M5S cantano vittoria per essere riusciti a bloccare il blitz, mentre la maggioranza parla di tempesta in un bicchier d'acqua.
Come riferito dal capogruppo FdI Tommaso Foti «risulta abbastanza incomprensibile la sbandierata vittoria del Pd per un emendamento, ovvero la tregua fiscale, che si asserisce ritirato quando invece non è mai stato depositato. Evidentemente la legge di bilancio non è lo strumento idoneo per la finalità della misura di cui si parla. Questo non esclude che la norma in questione non sia inserita in un altro provvedimento e che possa trovare adeguata collocazione. Sarà la maggioranza a stabilire quale sia quella giusta».
Il governo appare comunque determinato a chiudere, come testimonia la presa di posizione del Mef che fa trapelare le sue condizioni. «Se il Parlamento ritenesse di non modificare la legge di Bilancio, per il Mef va benissimo il testo già approvato in Cdm», spiegano fonti di via XX settembre. «Il testo sul quale verrà posta la fiducia in Aula, in questo caso» viene spiegato «sarà quello votato dal Governo, ad eccezione della modifica sul Pos». Da Pd, M5S e Terzo Po lo parte comunque un coro unanime di critiche. Letta attacca governo e maggioranza e chiede «di mettere fine al caos o si andrà all'esercizio provvisorio».
Conte partecipa invece a una riunione d'urgenza del M5S e rivendica lo stop allo scudo penale: «Siamo al 20 dicembre e stanno ancora riscrivendo interi pezzi della manovra. La cosa più grave è che si prendono questo tempo per confezionare il kit per i furbetti dell'evasione. La ciliegina sulla torta. Non si azzardi la maggioranza a depositarlo». Anche Calenda non fa sconti. Convoca una conferenza stampa e taglia corto: «Il punto è che la situazione della manovra è andata totalmente fuori controllo. Il processo stesso dimostra che questo Governo non ha una maggioranza capace di portare avanti la legislatura».