il caso
Bomba di Dago: Mancini incontro Renzì per salvare Conte. Per questo Giuseppi sapeva tutto
Finora in tanti si sono chiesti perché Matteo Renzi abbia incontrato l'agente segreto Marco Mancini in autogrill, alla vigilia del Natale 2020. Nessuno, però, si è chiesto perché Mancini abbia incontrato Renzi. E' da questo assunto che muove un retroscena pubblicato da Dagospia che potrebbe riscrivere il senso di una delle "spy-story" che maggiormente hanno intrigato gli italiani da quando Report rese noto il faccia a faccia tra i due.
Il retroscena - siglato semplicemente Dagoreport - muove da un assunto: "perché Giuseppe Conte ha tentato, in tutti i modi, di dare una promozione all’agente dei servizi segreti Marco Mancini nel corso dei suoi due governi?". Non è un aspetto banale, Significa che tra Mancini e Conte c'era grande sintonia. Grande stima di Mancini ha anche Gennaro Vecchione, altro fedelissimo di Conte, da lui nominato al vertice del Dis.
"Il tandem Conte-Vecchione - scrive Dagospia - valutò l’ipotesi di promuovere l’allora caporeparto del Dis Marco Mancini alla vicedirezione dell’Aise, il nostro servizio segreto estero". Ipotesi poi cassata dal no del Quirinale.
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E così si arriva al dicembre 2020. Quando, scrive Dago, "le ambizioni professionali di Mancini dovettero fare i conti con la crisi del suo principale sponsor, Giuseppe Conte. Il suo governo-bis, quello retto dall’alleanza tra M5s e Pd, stava traballando. Come avrebbe potuto Mancini fare un salto di carriera se Peppiniello Appulo fosse andato a casa? Bisognava 'disinnescare' il principale pugnalatore di quel governo, Matteo Renzi".
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L'incontro del 23 dicembre 2020 alla stazione di servizio di Fiano Romano sarebbe stato chiesto quindi da Mancini e non da Renzi. L'obiettivo sarebbe stato capire se il segretario di Italia viva intendeva andare fino in fondo nel far cadere il Conte bis. E se, nel caso, fosse disponibile a sostenere un Conte Ter.
Tutti sanno com'è andata a finire. Ma nelle scorse settimane Conte si è lasciato andare a un lapsus. Ha detto, in un'intervista, di aver saputo dell'incontro Renzi-Mancini quando era ancora a Palazzo Chigi. Peccato che il servizio di Report sia stato trasmesso molti mesi dopo la crisi di governo. Semplice errore? Oppure l'ex premier si è tradito? Sapeva, insomma, che Mancini avrebbe incontraro Renzi? Ne conosceva le intenzioni e gli obiettivi?
"Un articolo di Rita Cavallaro per 'L’Identità', quotidiano diretto dal renziano Tommaso Cerno, del 6 dicembre 2022 ha offerto un’altra versione" ricorda Dago. E cioè che “Il video dell'autogrill fu consegnato ai vertici dello Stato e sarebbe arrivato anche a Palazzo Chigi tre mesi prima che Report lo mandasse in onda. Più di una fonte conferma che l'allora premier Giuseppe Conte lo avrebbe visto, ma il capo dei pentastellati, interpellato da L'identità, smentisce di aver visionato il filmato che mostra l'incontro a Fiano Romano, il 23 dicembre 2020, tra Matteo Renzi e il capo reparto del Dis Marco Mancini".
Continua "L'Identità": ''I servizi non mi hanno fatto vedere nulla, non mi sono impicciato con loro di questa questione, anche perché non ricordo bene quando esplose il caso tramite Report, ma stavo andando via'", dice Giuseppe Conte. E spunta così il giallo nel giallo. Perché quel filmato venne trasmesso dalla trasmissione di Rai Tre diretta da Sigfrido Ranucci solo il 3 maggio successivo, quando ormai al governo c'era Mario Draghi e a capo dell'intelligence Franco Gabrielli”.
Renzi ha poi avuto gioco facile a gettare ombre sulle indecisioni di Conte. E così il duello va avanti.