approvazione
Manovra, notte di fuoco per arrivare all’ok: “Obiettivo portarla in aula mercoledì mattina”
Trattative a oltranza e riscritture last minute. Cambia, ancora, a pochi metri dal traguardo la prima legge di bilancio del governo Meloni. Le modifiche presentate in commissione Bilancio da Giancarlo Giorgetti e alcuni emendamenti annunciati dai relatori fanno partire all'attacco le opposizioni, che lamentano tempi troppo stretti e sventolano lo spauracchio dell'esercizio provvisorio. "Chi evoca l'esercizio provvisorio cerca l'esercizio provvisorio, forse è la cosa che loro vorrebbero. Noi andiamo avanti e mi sento di garantire che avremo una legge di bilancio nei tempi previsti", assicura però Giorgia Meloni, intervenendo al Museo ebraico di Roma alla cerimonia di accensione della Chanukkià.
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"Non ci sono le condizioni per stabilire quando la manovra di bilancio potrà arrivare in aula. La maggioranza è in difficoltà - punta il dito la capogruppo Pd Debora Serracchiani - Sono saltate tutte le ipotesi fin qui previste. Dovevamo dare il mandato al relatore stasera a mezzanotte ma non è possibile, se tutto va bene si andrà a domani". "Questa situazione non ha precedenti. Siamo al 19 dicembre, non si è approvato neanche un emendamento, non c'è il parere relatori e ieri è arrivata dal governo quella che di fatto è una manovra sostitutiva, in cui tra l'altro si fa riferimento a norme ordinamentali che come sapete non possono essere oggetto della legga di bilancio", le fa eco dal Terzo polo Matteo Richetti. Il riferimento è ad alcune norme che riguardano le intercettazioni degli 007. In particolare si prevede di trasferire dal ministero della Giustizia al Copasir le spese per gli ascolti e che questi possano durare 40 giorni prorogabili per altri 20 ma questa proroga deve essere motivata. Sul testo è in corso un'istruttoria della Camera che sta valutando l'ammissibilità o meno. "Attenzione a emendamento governo su intercettazioni preventive che le sgancia completamente da ogni ancoraggio dalle intercettazioni investigative e le pongono sotto il controllo politico con la scusa del finanziamento Mef! Stato di polizia?", scrive su Twitter Andrea Orlando.
E se il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani incontra i rappresentanti delle opposizioni per tranquillizzare gli animi e assicurare tempi congrui, all'interno della maggioranza le trattative vanno avanti. L'ultimo braccio di ferro è su 18 app. L'emendamento che ne vuole la modifica verrà riformulato dal relatore ma se la soglia Isee per ottenerlo è fissata a 25mila euro, Forza Italia insiste perché arrivi a 35mila. Per farlo serve rifare i conti e trovare le coperture mancanti. Coperture che non ci sono per cambiare opzione donna mentre si lavora a un fondo per coprire i ristori da dare ai commercianti 'costretti' ad utilizzare il Pos, attraverso un credito d'imposta o un contributo in forma diretta. Sui tempi da Fratelli d’Italia, comunque, non ammettono marce indietro: "Sicuramente stanotte si andrà avanti fino a chiusura del provvedimento - assicura la capogruppo in commissione Bilancio alla Camera Ylenja Lucaselli - il nostro obiettivo è andare in aula mercoledì mattina alle 10".