La Lega rottama Zingaretti e prenota la Regione Lazio: "Pronti a voltare pagina"
Folla e applausi all'Ergife per l'apertura della campagna elettorale. Salvini suona la carica: «Non vedo l'ora di partire, possiamo vincere»
Pronti ai blocchi di partenza con la pressione del calendario. È la Lega che si è ritrovata, ieri sera, all'hotel Ergife di Roma per dare il via alla campagna elettorale in vista delle Regionali del Lazio. Sala gremita e posti in piedi, applausi ai relatori che si avvicendano, in questo consesso chiamato a raccolta dal segretario regionale Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, e dal segretario romano Davide Bordoni.
Un occhio all'obiettivo elettorale, aspettando da Fratelli d'Italia il nome del candidato presidente (e il passo è stato più volte incalzato dal palco, anche con qualche ironia). E bordate al governo regionale uscente. «Finalmente è terminata l'era Zingaretti - dice Bordoni - Dieci anni senza risolvere problemi come sanità, trasporti, ambiente». Molta attenzione, poi, sul tema sanità, considerando che è stata la delega gestita, in quanto assessore, dal candidato di Azione-Pd, Alessio D'Amato. «Sarà la priorità della Lega al governo della Regione Lazio - spiega Durigon - Una sanità da ricostruire senza se e senza ma. Le strutture intermedie sono inefficaci tra il territorio e il pronto soccorso, basta pensare che sono aperte dalle 8 alle 20 come al supermercato e sono inutili per le infinite liste d'attesa».
Elezioni nel Lazio, il centrodestra sceglie il candidato presidente
Sulla tutela della salute insiste anche Nicola Ottaviani, già sindaco di Frosinone per due mandati e oggi deputato.
Durante la pandemia, spiega, la stragrande maggioranza degli ospedali della regione «è stata riconvertita in ospedali Covid, perché il sistema non era pronto, e questo ha lasciato indietro la cura dei pazienti affetti da altre malattie, così come i percorsi di prevenzione».
Ha concluso l'evento il leader Matteo Salvini. «Siamo ansiosi di partire, la squadra della Lega è pronta e nel Lazio si può vincere. Ci vuole un candidato bravo, perché la sinistra negli ultimi anni non ha dato al Lazio tutta l'attenzione che merita. A me basta che sia bravo». E ancora: «Auspico che in pochi giorni arrivino dagli amici del centrodestra le proposte, che noi sosterremo». E rivendica l'impostazione della sua politica per le infrastrutture anche su Roma. «Basta con i no, c'è bisogno di dire sì». Dunque «a Roma c'è bisogno di un nuovo stadio? Sì. C'è bisogno di uno o più nuovi termovalorizzatori? Sì. Non si può dire no alla possibilità di trasformare i rifiuti in energia».