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Quando sarà completata la Metro C, Salvini mette il turbo: "Ora acceleriamo"

Martina Zanchi
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Il destino della Capitale è quello dell'Italia intera, lo sanno bene al governo. E dopo aver riaperto il faldone impolverato del ponte sullo Stretto ora l'esecutivo Meloni punta sulla metro C di Roma, un'altra infrastruttura strategica la cui prima tratta è stata inaugurata ben otto anni fa e che è ancora in costruzione.

All'ombra del Colosseo i lavori per l'apertura dell'omonima stazione procedono a marce forzate e ieri il sindaco, Roberto Gualtieri, e il ministro delle Infrastrutture e deiTrasporti, Matteo Salvini, hanno visitato il cantiere. Ma è stata più della classica occasione ufficiale: primo cittadino e vicepremier leghista hanno presentato quella che sarà «la stazione più bella del mondo» testimoniando, al contempo, la nascita di un asse istituzionale che, oltre gli steccati di schieramento, mira a portare finalmente la Capitale nel futuro. E se per costruire il ponte «i soldi si trovano- ha detto Salvini - l'importante è iniziare i lavori entro due anni», gli oltre due miliardi per terminare la terza linea della metro di Roma sono stati inseriti a fine novembre nella legge di Bilancio. Quello del trasporto urbano, del resto, è parso il terreno più adatto a dimostrare la condivisione d'intenti tra Mite Campidoglio.

«Avere ottenuto il finanziamento integrale per la metro C è un risultato straordinario», ha sottolineato il sindaco, e servirà a giustificare la presenza dell'ingombrante cantiere a ridosso dei Fori di fronte agli ispettori internazionali del Bie (Bureau International desExpositions), attesi in città a febbraio per valutare se la Capitale sia in grado o meno di organizzare l'Expo nel 2030. Ma ben prima, precisamente dall'8 dicembre 2024, bisognerà affrontare l'arrivo di 45 milioni di pellegrini per il Giubileo. Il decreto governativo è in arrivo («è stato firmato», ha annunciato Gualtieri) e consentirà di dare il via ai lavori, ma per la buona riuscita dell'Anno Santo non basteranno i poteri straordinari del sindaco -commissario: Roma ha bisogno del governo, che ha risposto forte e chiaro. «Ci siamo visti la settimana scorsa - ha detto il ministro Salvini, riferendosi all'incontro con Gualtieri al Ministero - C'è anche il dossier sul Giubileo, a proposito di ritardi. L'appuntamento col sindaco sarà pressocché settimanale».

Ancora prima è stato il ministro degli Esteri, AntonioTajani, a testimoniare la vici nanza dell'esecutivo alla Capitale. «Il governo è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare Expo 2030», ha sostenuto il vicepremier forzista di fronte all'assemblea del Bie a Parigi, dove la scorsa settimana Gualtieri ha presentato agli Stati membri il dossier della candidatura. E mentre esultano i parlamentari romani del partito di Giorgia Meloni (per il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, quello «suggellato» tra governo e Comune con la visita alla metro C è «un sodalizio che recupera la centralità di Roma») la sfida di traghettare la Città eterna verso sostenibilità e innovazione sembra oggi meno proibitiva.

Ma oltre a offrire le risorse economiche, l'intesa dovrà consentire a Roma Capitale di agire per disegnare il proprio futuro. Potrebbe essere la volta buona per sbloccare la proposta di legge costituzionale sull'autonomia amministrativa che, da più di tre anni, è ferma in Parlamento e su cui di recente si è formata una significativa convergenza. 

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