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Mezz'ora in Più, imbarazzo di Gentiloni per gli arresti in Ue: “Gravissimo e vergognoso”

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Il giudice belga che ha assunto il caso del presunto scandalo di corruzione al Parlamento europeo legato al Qatar ha convalidato questa mattina l’arresto di quattro dei sei detenuti per i reati di partecipazione a un’organizzazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione. Tra questi anche quello della vice presidente del Parlamento europeo, la socialista greca Eva Kaili. La storia viene commentata da Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, nel corso della puntata dell’11 dicembre di Mezz’ora in Più, talk show domenicale di Rai 3 condotto da Lucia Annunziata: “È una cosa gravissima, se quello che emerge fosse confermato si tratterebbe di esponenti del Parlamento e di attivisti politici che avrebbero ricevuto soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar. Sarebbe una vicenda vergognosa e intollerabile perché le condizioni di lavoro in Qatar sotto i riflettori per la costruzione degli stadi per i mondiali. Se qualcuno ha preso soldi per influenzare l’opinione del Parlamento europeo sarebbe una delle più drammatiche storie di corruzione degli ultimi anni”.

 

 

“Questa situazione - prosegue ancora l’ex premier italiano - un danno di reputazione molto serio perché il Parlamento europeo l’unica istituzione eletta direttamente ed è stata sempre un pò la punta di diamante in tema di diritti. Sui principi è sempre stato un punto di riferimento, come lo è stato anche sulla risoluzione sul Qatar che alla fine non è passata. Ma il danno reputazionale sarà molto serio. I corrotti sono di destra e di sinistra. La cosa drammatica è che questi episodi riguardano le condizioni estreme dei lavoratori, che hanno bisogno di tutele. E questo per la sinistra è un lavoro irrinunciabile, quindi è giusto che si apra un dibattito anche in Italia ma senza troppi rimpalli perché i corrotti sono sia a destra che a sinistra”.

 

 

Gentiloni si è poi espresso sull’operato del governo italiano e le possibile modifiche al Pnrr: “Sulle riforme non possiamo essere flessibili perché dipendono da una volontà politica, se si devono fare riforme su giustizia, concorrenza o lavoro nero questo dipende da una volontà politica e non da circostanze oggettive. Una settimana fa funzionari Ue sono stati in visita negli uffici di diversi ministeri hanno riscontrato alcune criticità risolvibili. Su possibili correzioni le porte sono aperte per emendamenti, che devono essere circoscritti e giustificati. Il ritardo del governo italiano sulla legge di bilancio è - conclude l’esponente dell’Ue -giustificato visto che l'esecutivo si è insediato a ottobre ma credo che si riuscirà ad approvarla entro la fine dell’anno”.

 

 

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