emergenza sbarchi

Migranti, ecco la linea Piantedosi: quote di profughi più alte a chi combatte i trafficanti

Gianni Di Capua

Premiare con quote di accesso più alte i Paesi di partenza dei profughi che più contrastano l'immigrazione illegale. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi anticipa così alla Camera, durante un question time, le linee guida del prossimo decreto flussi che il governo adotterà entro il 31 dicembre. «Poichè il contenimento della pressione migratoria è strettamente collegata alla collaborazione dei Paesi di provenienza e transito spiega - il decreto Flussi, opportunamente modulato in termini premiali, può diventare uno strumento importante per riconoscere maggiori quote di accesso ai Paesi più impegnati nella lotta all'immigrazione irregolare rafforzando nel contempo i canali di ingresso legale ed è un meccanismo di cui personalmente intendo proporre il rafforzamento per il futuro». L'interrogazione presentata dal Pd-Idp chiedeva spiegazioni sui tempi e i criteri per la definizione del prossimo decreto con particolare riferimento all'ipotesi della quantificazione delle relative quote sulla base di una preventiva verifica della disponibilità dei percettori del reddito di cittadinanza.

 

  

 

«Il decreto - ha ricordato il titolare del Viminale - rappresenta solo un elemento della più ampia politica di gestione del fenomeno migratorio dispiegata dal governo e deve essere intesa in una ottica di governo delle dinamiche migratorie con un focus centrato sulle esigenze del mercato del lavoro e più in generale di sostenibilità dell'accoglienza e dell'immigrazione». Intanto però a livello europeo continuano a essere ignorate le richieste dell'Italia per una revisione delle regole per la distribuzione dei migranti. Le ultime modifiche del documento sulla migrazione preparato dalla presidenza ceca del Consiglio Ue che si svolgerà oggi non riguardano infatti le ultime richieste del nostro Paese. Tuttavia, nel lavoro preparatorio di questi mesi molte delle proposte di emendamento avanzate da Med5 (Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna) sono state inserite, soprattutto per la componente responsabilità. Altre, invece, ancora non sono state riconosciute, come il ruolo preferenziale del ricollocamento quale strumento principale di solidarietà.

 

 

E nel consiglio di oggi ci sarà solo un punto su Asilo e Migrazione, che sarà trattato solo brevemente, come riferisce una fonte diplomatica Ue. Sono previsti per questo punto circa 20 minuti: non un dibattito strutturato sulla migrazione e l'asilo quindi, ma un mero punto di situazione, con riferimento alle prospettive del negoziato sul Patto europeo, che dovrà essere proseguito sotto la Presidenza svedese. La presidenza ceca darà conto delle discussioni svoltesi a livello tecnico sulla base di un proprio documento denominato «Way forward on Eu migration solidarity and crisis response mechanism», nel quale sono tracciate alcune linee guida per raggiungere un possibile compromesso tra le esigenze di solidarietà e quelle di responsabilità. Il documento rappresenta una versione rivista ed ampliata della nota sulla «Way forward» che era stata presentata a settembre dalla Presidenza (e che in questi mesi è stata modificata anche recependo richieste dell'Italia congiunte in ambito Med5, ad esempio su solidarietà, soglia minima di ricollocamenti da rivedere al rialzo in caso di picchi, responsabilità ed eventuali modifiche di regole Dublino per alleggerire gli oneri per i Paesi di primo ingresso).