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Pd, la prima mossa di Schlein: rottamare il partito e cambiare subito il nome
Si è appena candidata alla segreteria del Partito Democratico, ma Elly Schlein già vuole cambiargli il nome. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, vuole la denominazione "Partito democratico e del lavoro”, un’idea che trova d’accordo l’ex vice-presidente della Regione Emilia-Romagna: "Penso che le proposte che stanno arrivando da Lepore e da Bologna siano molto interessanti. Proposte che da candidata mi impegno a raccogliere e valutare. Il tema del nome offre uno spunto. Perché il lavoro deve tornare ad essere un perno centrale del Pd, è un tema su cui in passato sono stati fatti errori che hanno prodotto uno scollamento. L'altro perno deve essere la crisi climatica”.
Schlein, intervistata nel corso di un evento di Repubblica, si sofferma poi sulle future alleanze dei dem, strizzando l’occhio al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte: “Il mio Pd è un partito che deve avere un'identità chiara. Quanto alle alleanze, sono fra coloro che hanno molto lavorato per il campo largo. Le alleanze si fanno sui temi diseguaglianze, clima e lavoro. Facciamo insieme un'opposizione migliore, anziché gareggiare su chi fa da solo la migliore opposizione”.
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Infine un chiarimento delle sue posizioni sulla guerra in Ucraina e sull’appoggio militare a Kiev per combattere contro la Russia: “Dobbiamo continuare a fornire ogni forma di supporto necessaria all'Ucraina. Sono vicina al mondo che ha animato la manifestazione pacifista di Roma, ma quando a marzo si è scelta la strada dell'invio di armi, sono tra quelli che hanno pensato che fosse giusto, altrimenti dopo 3 settimane avremmo visto Putin riscrivere con gli eserciti i confini europei”.