Alla Camera

Scuola, il M5S prova a cancellare il "merito": blitz respinto, il Terzo polo vota con la maggioranza

Respinto al mittente il blitz del M5S per cancellare la parola "merito" dal ministero dell'Istruzione. L'emendamento del movimento di Giuseppe Conte è stato bocciato alla Camera con i voti della maggioranza ma anche con quelli del Terzo Polo, come sottolinea l'agenzia Ultimora.net. Mara Carfagna è chiara: "Il merito deve essere l'obiettivo e bisogno realizzarlo ovunque".

 

  

L'impostazione del Movimento 5 Stelle in questo caso è identica a quella di Sinistra Italiana, che ha presentato un emendamento dello stesso tenore, volto a cancellare ogni riferimento al merito quando si parla del ministero dell'Istruzione guidato da Giuseppe Valditara. Per M5S e Sinistra la parola "merito" tende a nascondere un tentativo di discriminazione, mentre per il centrodestra e per il Terzo Polo è invece l'obiettivo da perseguire, perché solo aspirando a raggiungere risultati migliori si può crescere anche a scuola. Nei giorni scorsi il ministro Valditara ha spiegato: "Per quanto riguarda le polemiche scaturite dalla correlazione tra istruzione e merito, impostata da questo governo, noi pensiamo che la scuola debba consentire a studentesse e studenti di costruire la propria soggettività e plasmare il proprio futuro in base ai propri talenti. Non vogliamo una scuola paternalistica ma di qualità, che accompagni con costanza i giovani per valorizzare i propri talenti". Il merito, quindi, resta.