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Renzi contro la manovra: "Scandaloso dare soldi alla Serie A"
Una stoccata secca e precisa. Una polemica che rischia di creare tensioni anche all'interno della maggioranza che appoggia il governo Meloni. Una decisione che, se da un lato tutela il terzo comparto produttivo italiano, dall'altro appare come uno schiaffo alla povertà. “Trovo scandaloso che in una manovra che aumenta il costo della benzina e delle sigarette, i soldi vengano dati alle squadre di calcio di serie A perché hanno problemi di bilancio. Per me è uno scandalo assoluto. Capisco che il calcio porta voti. Capisco che molti editori hanno una squadra di calcio. Ma dare i soldi alle squadre di serie A è una vergogna assoluta. Quei soldi diamoli alle società che fanno sport con i giovani, diamoli ai volontari, diamoli alla cultura. Non alle squadre di serie A”.
Musica e parole di Matteo Renzi che, nella sua Enews ha puntato il dito contro la prossima manovra finanziaria. Ma la questione calcio non è la sola trattata quest'oggi dal nativo di Rignano. “Rifiutarsi di mettere 37 miliardi sulla sanità, come fa la Meloni perché è ideologicamente contro l’Europa, è un tragico errore. E il conto lo paga la povera gente. L’Italia ha bisogno di più investimenti sulla sanità. L’Europa offre finanziamenti a condizioni vantaggiose. Il nostro governo rifiuta questi soldi per scelta ideologica, perché sovranista - prosegue il leader di Italia Viva nella sua Enews - Nel frattempo la legge di bilancio mette solo due miliardi di euro sulla sanità, di cui più della metà per pagare le bollette agli ospedali. E le liste d’attesa? E gli infermieri eroi? E i nuovi medici? E la ricerca? La Meloni ha come primo atto aumentato il costo della benzina togliendo lo sconto sulle accise che aveva messo Draghi. Questa era la Meloni d’opposizione che faceva gli spot sul costo della benzina, qui le facciamo dolcemente notare come stia cambiando idea su tutto”.
Parole taglienti come lame, che denotano una distanza ideologica siderale. Ma, al tempo stesso, anche il tentativo di voler dare il proprio contributo ad un governo col quale, secondo i rumors di palazzo, potranno esserci, nell'immediato futuro, numerose convergenze.