Mezz'ora in più, Crosetto zittisce i gufi della Manovra: il disastro non c'è stato
Una manovra inattaccabile perché il mondo finanziario ci aspettava al varco per scatenare la "tempesta perfetta". Il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto a "In Mezz’ora in più" su Rai 3. "Occuparsi di una tassazione giusta è fondamentale, non si può pretendere che un governo affronti una crisi finanziaria tutto sulle spalle cambiando gli ultimi 30-40 anni di storia. Questa finanziaria ha due esigenze: rispettare i tempi e un mondo finanziario che ci aspettava per far scatenare la tempesta perfetta", ha detto il ministro che ha spiegato: "Serviva una finanziaria inattaccabile, infatti in Europa non è stato detto niente da nessuno e i titoli hanno tenuto. Il disastro che tutti attendevano non c’è stato. La finanziaria è molto povera, visto il momento finanziario ed economico, che si è dovuta basare e dare risposte con appena 35 miliardi".
"Polemiche surreali". Verderami difende la manovra
La situazione sociale ed economica del Paese ereditata dal governo di centrodestra è delicata: "Il ceto medio negli ultimi anni non è più ceto medio, si è spostato verso il basso. Stiamo scivolando verso un impoverimento generale", ha detto Crosetto intervistato da Lucia Annunziata. Sulle polemiche per l'innalzamento ai pagamenti minimi con il Pos e il contante, il ministro ha risposto alla conduttrice: "Come pago il caffè al bar? Come fa più piacere all’interlocutore, chiedo sempre anche ai tassisti. Sono per la libertà di tutti purché il pagamento elettronico non lo paghi solo l’esercente".
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Il fatto è che "è evidente che c’è una parte che evade e non dichiara le tasse. Il problema esiste. La grande distinzione è tra chi non può evadere, e altri dove c’è la possibilità di evadere. Il tutto si basa su una giustificazione morale di uno Stato che non funziona e non dà risposte", ha argomentato Crosetto. "Penso che sia una strada, quella della combattere l’evasione, che deve rendere uno Stato efficiente e anche i cittadini che devono pagare perché ci sono servizi che funzionano. È un percorso che si fa insieme. Ma serve mettere un punto di partenza. Se una parte non riesce a pagare oggi, quella obbligata a pagare in momenti come questi ha una vita impossibile", ha aggiunto.