Ucraina, Crosetto smaschera Conte: da fornitore di armi a pacifista per i sondaggi
Il ministro della Difesa Guido Crosetto risponde agli attacchi di Giuseppe Conte che ha parlato di un "governo guerrafondaio che ingrassa la lobby delle armi". In una intervista al Corriere della sera l'esponente dell'esecutivo di Giorgia Meloni sottolinea come il leaderel Movimento 5 stelle fomenti l'odio e faccia attacchi strumentali con un occhio ai sindaggi.
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"Tutto quello che questo governo sta facendo nei confronti dell'Ucraina è implementare le decisioni dell'esecutivo Draghi, della cui coalizione Conte guidava il partito maggiore", ricorda Crosetto. Gli aiuti sono stati deliberati sulla base di cinque decreti quando il M5s era nella maggioranza. "Se inviare armi all'Ucraina significa essere guerrafondai, chi può fregiarsi di quel titolo" è Conte e il suo partito. Ma, sottolinea il ministro, "io non la penso così, l'aiuto a una nazione attaccata è cosa diversa dall'essere guerrafondai". L’Italia rispetta gli impegni: "Non siamo dei quaquaraqua", anche se la maggioranza dei cittadini non è d'accordo con le armi a Kiev, ma "iI governi hanno la responsabilità e l'onere di prendere decisioni anche non popolari".
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Su Conte, Crosetto è durissimo. "Manifesta totale incoerenza tra quello che diceva e faceva e quel che dice ora". Passa "da fornitore di armi a pacifista convinto". Tuttavia è "legittimo che guardi i sondaggi per decidere di cambiare idea. Ma non che usi epiteti violenti nei confronti di persone fisiche che hanno la sola colpa di rappresentare lo Stato. È come indicare a una parte di società violenta e antagonista nomi e cognomi di obiettivi da colpire". Il leader trillino fomenta l'idio, accusa Crosetto, ed è "molto grave il modo in cui lui personifica i suoi attacchi, rientra in una sfera inquietante. Conte è troppo intelligente per non capire che sta alimentando l'odio verso persone fisiche, che ha identificato per contrapposizione politica. Io sono un galantuomo e non merito che un mio avversario politico, che avrebbe il dovere di essere istituzionale, mi conduca in una sfera di violenza verbale, mistificando la realtà e identificandomi come guerrafondaio".
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Crosetto inoltre respinge tensioni con i partiti di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. "Nessuno ha voglia di mandare armi, tutti vogliamo che la guerra finisca. Chi ha mandato armi in questi mesi lo ha fatto e lo farà per forzare chi dei due ha iniziato la guerra a sedersi a un tavolo. L'obiettivo della pace è di tutti, la strategia per raggiungerla differenzia il giudizio" afferma il ministro.