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Spadafora annienta Conte: “Irriconoscente e arrogante”. L’errore madornale del M5S

Vincenzo Spadafora torna a parlare dopo la mancata rielezione in Parlamento. L’ex ministro e braccio destro di Luigi Di Maio si è sfogato in un colloquio con Oggi, mettendo nel mirino in particolare Giuseppe Conte: “Certo che ci sono rimasto male. E mi manca partecipare al governo, al potere, alla politica, solo quando sei lì puoi incidere davvero sulle cose e ne percepisci la complessità. Conte? Siamo stati superficiali nel non capire che stavamo consegnando il Movimento 5 Stelle nelle mani di un personaggio che lo avrebbe stravolto e nel farlo non avrebbe mostrato alcuna riconoscenza verso chi lo aveva portato al 32%. Non avrei mai pensato che una persona che si ritrova, dal nulla, a fare il presidente del Consiglio potesse avere nei confronti di chi lo aveva reso possibile un atteggiamento arrogante e di sfida, come ha avuto Giuseppe”.

 

  

 

Spadafora nell’intervista si sofferma anche su Di Maio, che ha seguito dopo la scissione dal M5S e la nascita di Impegno Civico: “Non rinnego la scelta di coerenza di aver seguito Luigi, con cui per sei anni ho vissuto tutta la mia esperienza politica... Gli devo molto ma credo che anche lui debba molto a me e che me lo riconosca. Il nostro è un bilancio professionale in pari e un solido rapporto umano”. Poi uno sguardo al futuro: “La mia area di riferimento è sempre stata il centrosinistra, e il Pd è l’unica famiglia in cui ci si può riconoscere, con tutte le sue difficoltà… Se ci fosse uno spazio per contribuire e fare delle cose per i giovani col Pd, quindi, perché no? Altrimenti - chiosa Spadafora - nulla vieta di mettere in piedi altro”.