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Decreto Rave party, il governo modifica il testo: multe e intercettazioni. Cosa cambia

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Sui rave party cambia il decreto: l'emendamento del governo modifica il testo del provvedimento che aveva scatenato aspre polemiche. Il reato viene limitato a "chiunque organizza e promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento" quando "dall'invasione deriva un concreto pericolo" per la salute o l'incolumità pubblica a causa dell'inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene.  Si specifica così il tipo di occupazione, escludendo quelle degli studenti o le altre manifestazioni pubbliche.

Con l’emendamento dell'esecutivo rimane la pena massima di 6 anni per chi organizza o promuove l’occupazione di terreni o edifici per lo svolgimento dei rave. Resta possibile attivare le intercettazioni telefoniche nelle indagini sui presunti organizzatori e promotori dell’evento. Oltre alla reclusione da 3 a 6 anni, è prevista anche una multa da mille a 10mila euro ed è “sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto”.

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