economia
Investitori, consumatori e aziende: tutti scommettono sull'Italia
La fiducia di imprese e consumatori in Italia torna a crescere a novembre. Lo ha comunicato ieri l'Istat. Solo un segnale, l'umore può cambiare repentinamente è chiaro. Ma i messaggi che arrivano all'estero dagli analisti italiani sono inequivocabili nel segnalare che il rischio Italia, grazie anche alla ritrovata stabilità politica, sta diminuendo. Così Mediobanca ieri ha lanciato inviti rassicuranti agli operatori finanziari internazionali che attendono consigli per decidere dove allocare le risorse dei clienti. Parole secche ma inequivocabili consultate da Il Tempo. In sostanza il clima economico migliore è figlio di due aspetti. Un primo fattore è politico. Il rischio di un potenziale isolamento internazionale dell'Italia con l'arrivo al potere del nuovo governo, pericolo fortemente enfatizzato dai media, e che faceva temere implicazioni sulla crescita, non si è verificato. Una dichiarazione che elegantemente abbatte in un sol colpo i cosiddetti gufi portatori di sventura. Non solo. L'atteso effetto negativo (la disruption) sull'economia ipotizzato per la carenza delle forniture di gas russo, con implicazioni non semplici per le famiglie ma molto più dure per le imprese e l'occupazione, è rientrato nelle ultime settimane. Questo porta i tecnici di Piazzetta Cuccia a emettere un giudizio più ottimistico sul futuro: la crisi è meno severa di quanto originariamente previsto.
Un giudizio che commenta di fatto il report mensile dell'Istat sulle aspettative per il futuro dei principali attori economici. L'indice relativo ai consumatori è passato da 90,1 a 98,1, mentre quello in merito alle imprese è aumentato da 104,7 a 106,4. Secondo l'Istituto, per quanto riguarda le imprese a trainare sono le aspettative produttive del comparto manifatturiero e le attese sulle vendite nel commercio al dettaglio.
Sul fronte consumatori, invece, influiscono le opinioni sulla situazione economica del paese, giudicata in miglioramento, così come quelle sul risparmio, in ripresa. Esultano in particolare le associazioni imprenditoriali. Per Confcommercio, i dati Istat sono «un importante segnale positivo», soprattutto in vista di uno dei periodi chiave dell'anno per l'economia, quello delle feste natalizie. Mentre Confesercenti auspica che questa inversione di rotta «possa tramutarsi in energia propulsiva per consumi ed investimenti per le imprese». In questo senso fa ben sperare l'andamento del Black Friday, che sempre per Confesercenti «sembrerebbe andare nella direzione positiva».
E sarebbe pro prio un rinnovato clima di fiducia, ha puntualizzato Coldiretti, ad aver convinto 18 milioni di italiani ad anticipare l'acquisto di doni a più di un mese dalle feste. Anche Banca d'Italia lancia un piccolo segnale di ottimismo. Che non guasta: «L'economia italiana è solida e il sistema finanziario, a cominciare dalle banche, è uscito dal tunnel della pandemia più forte di prima. Né la guerra è riuscita a scuoterle pur avendo fatto crescere i profili di rischio per l'economia globale» emerge dal Rapporto sulla stabilità finanziaria. Che ha spiegato che le stime contenute nelle Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana, non incorporano il dato sul Pil del terzo trimestre (in aumento dello 0,5%), superiore alle attese, che porterebbe a una leggera revisione al rialzo delle previsioni per il 2023. Non resta che pregare che tutto resti così. Lo spread resta tranquillo.