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Draghi nel mirino di Boris Johnson: aveva paura di schierarsi contro Putin
Ora che non è più il premier britannico dopo gli scandali che lo hanno travolto, Boris Johnson parla senza filtri dell'esperienza alla guida del Regno Unito in un frangente quantomai complicato tra la pandemia di Covid e la guerra in Ucraina. In una lunga intervista alla Cnn Portugal l'ex inquilino conservatore di Downey Streen ha raccontato le reazioni dei leader europei durante i primi mesi della guerra in Ucraina con dettagli inediti sul premier italiano Mario Draghi, destinati a far discutere qui da noi, e un attacco frontale alla Germania.
Johnson nel colloquio con l'edizione portoghese del network Usa ha criticato la risposta iniziale dell’Italia alla minaccia della Russia di Vladimir Putin di invasione dell'Ucraina. Il governo italiano "a un certo punto ha semplicemente detto che non sarebbe stato in grado di sostenere la posizione che stavamo assumendo", afferma Johnson, a causa della sua "massiccia" dipendenza dal petrolio e dal gas russi. In seguito, l'ex capo della Bce è diventato uno dei più strenuo sostenitori dell'Ucraina e di Volodymyr Zelensky.
La Francia "negava" la prospettiva di un'invasione dell'Ucraina, afferma BoJo che poi ha accusato il governo tedesco di aver voluto favorire, all’inizio dell’invasione russa, una rapida sconfitta dell’Ucraina. "L’opinione tedesca a un certo punto era che se fosse successo (l’invasione russa ndr), e sarebbe stato un disastro, allora sarebbe stato meglio che tutto finisse rapidamente e che l’Ucraina si piegasse", ha affermato Johnson ricordando "tutti i tipi di valide ragioni economiche" espresse da Berlino a sostegno della sua posizione. Nei confronti del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Johnson ha aggiunto: "Non potevo sostenerlo, pensavo fosse un modo disastroso di vedere la cosa. Ma posso capire perché lo hanno pensato". Ricostruzione respinta dal governo tedesco: "Sono tentato di passare all’inglese e di dire che è una ’sciocchezza' ciò che ha detto Boris Johnson", ha dichiarato il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit.