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Manovra, ora confronto in Parlamento. Reddito e pensioni: cosa può cambiare

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 Il Consiglio dei ministri non ha vissuto momenti di fibrillazione, per dirla con le parole del premier Giorgia Meloni, "di fronte ad una manovra che concede poco alle piccole questioni io non ho visto egoismi". Certo, nella riunione a palazzo Chigi durata tre ore si sono affrontati tutti i nodi, sia il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che il vice Leo hanno illustrato le misure, si è parlato tra l’altro della soluzione della ’carta risparmio' per ovviare all’eliminazione dell’Iva sui beni di prima necessità (sarà erogata dai comuni e ne usufruirà chi ha un reddito inferiore a una soglia sotto i 15mila euro) e sul reddito di cittadinanza in primo luogo (il taglio dopo le 8 mensilità previste riguarderà 404mila nuclei, a fronte dei 635mila non interessati), ma l’accordo tra i partiti era stato siglato nel vertice di governo tenutosi prima del Cdm alla Camera.

 

Il punto più delicato è quello del reddito di cittadinanza, ora si tratterà di mettere a terra la riforma che lo sostituirà nel 2024, con la possibilità di ’rivedere' i centri dell’impiego, ma è in Parlamento che si aprirà la discussione. Tra i principali dossier anche quello delle pensioni e della riduzione dello sconto sui carburanti. Il Mef sta limando la legge di bilancio, soprattutto per chiudere il capitolo delle coperture. Poi cominceranno le riunioni delle forze politiche.

 

La prima a vedersi è la Lega, domani alle 12 c’è l’incontro che Salvini avrà con i parlamentari. "È un ottimo inizio", ha spiegato il vicepremier in conferenza stampa. Ma il partito di via Bellerio dovrebbe chiedere al governo maggiore coraggio sulla rottamazione delle cartelle e anche sul tema dell’uscita dal lavoro. Chiederà maggiore "coraggio" anche Berlusconi che ieri è stato informato dal vicepremier Tajani dell’esito del confronto interno all’esecutivo. Il Cavaliere ha apprezzato l’impianto della manovra e i segnali di apertura su alcune battaglie del partito azzurro. Ma la richiesta sul tavolo sarà quella di ipotizzare uno scatto in più sulle pensioni minime, di approntare efficacemente la norma sulla decontribuzione dei giovani under 36 che vengono assunti, di accelerare sul processo di ’sburocratizzazione'. E c’è preoccupazione pure sulla ’stretta' al reddito di cittadinanza, del resto lo stesso Berlusconi in più occasioni in passato ha ’difeso' la misura, pur chiedendo modifiche sulle politiche attive sul lavoro. Preoccupazione tra i forzisti soprattutto perché al Sud ci potrebbe essere un’erosione del consenso. Inoltre FI potrebbe chiedere un incontro al ministro Giorgetti per sbloccare i crediti del superbonus nel dl aiuti quater. Il responsabile del Mef ha già chiarito il suo punto di vista sull’argomento e, in generale, sulla manovra ha mantenuto la barra dritta.

 

"Sapete che continuo a ripetere il termine prudente, però la prudenza qualche vola implica il coraggio politico", ha osservato Giorgetti questa mattina in conferenza stampa, "in tanti invocavano sforamenti di qua, sfondamenti di là, si aspettavano che facessimo un po' di follie, mi dispiace non aver assecondato questo tipo di aspettative". Una rivendicazione in linea con quanto sostenuto dal premier Meloni che si è detta fiera delle misure approvate e ha rimarcato come il governo, pur tenendo i conti in ordine, ha cominciato ad attuare il programma di centrodestra. Fdi - potrebbe esserci una riunione in serata dei gruppi - sottolinea come la manovra risponde ad "una visione politica".

È presto per dire se la manovra sarà blindata, il timore è legato ai tempi stretti e al momento i partiti non hanno ancora un testo. Meloni ha comunque aperto a possibili modifiche: "Credo nel lavoro del Parlamento", ha detto augurandosi che non ci sia un atteggiamento pregiudiziale e che "l’approccio sia nel merito". "Capisco che scelte di visione possano non piacere. Non mi farei spaventare di manifestazioni di piazza. Ben vengano le manifestazioni di piazza", ha detto il Capo dell’esecutivo difendendo la manovra che difende le classi meno agiate, "non i ricchi". "Ascolteremo le proposte della maggioranza e dell’opposizione e poi faremo le nostre valutazioni", il ’refrain’, "si tratta di una manovra coraggiosa con scelte politiche, scommette sui futuro".

 

Con il suggerimento di lavorare per migliorare lo strumento della carta di spesa per le famiglie meno abbienti. Intanto, la commissione europea fa sapere che il debito italiano preoccupa, "ma valuteremo il testo quando arriverà". L’esecutivo inoltre sarà impegnato sul fronte energia: la trattativa aperta con Bruxelles è quella di spendere una parte dei fondi di coesione non utilizzati dal nostro Paese o di presupporre uno strumento come "lo Sure". "Il tetto europeo sul prezzo del gas è fondamentale. C’è chi chiede lo scostamento di bilancio, quel che va fatto si farà, ma dare 30 mld alla speculazione non mi rende felice: è un pozzo senza fondo se non troviamo una soluzione europea".

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