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Manovra di bilancio, il governo Meloni aiuta i più deboli
Bollette, pensioni e social card. Sono queste le misure a favore delle categorie più svantaggiate che soffriranno maggiormente la recessione stimata in arrivo. In questa direzione vanno anche i 5 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale, che sarà più consistente per chi ha redditi sotto i 20mila euro. I due terzi della manovra saranno destinati a mitigare il caro bollette, per tutte le altre misure restano quindi circa 10 miliardi. Troppo pochi per accontentare tutti. Così, anche per cercare nuovi spazi di manovra, l'esecutivo ha deciso una misura che non piacerà agli automobilisti. Lo sconto alle accise sui carburanti passerà da 30,5 centesimi a 18,3 dal 1° dicembre.
Quasi due ore di vertice alla Camera per fare il punto della situazione con gli alleati di governo sulla legge di bilancio da approvare in Consiglio dei ministri. La premier Giorgia Meloni riunisce nei suoi uffici di Montecitorio i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il suo vice Maurizio Leo, per discutere gli ultimi nodi legati alla prima manovra del suo esecutivo. Alla fine dell’incontro il titolare del Mef assicura che la finanziaria da oltre 30 miliardi - di cui 21 in deficit già blindati per il caro-energia - è «politicamente chiusa». «Economicamente manca ancora qualche cifra», confessa spiegando però di dover andare «a finire di quadrare i conti» per «tirare le somme». Necessità legata anche al compromesso alla fine raggiunto sul reddito di cittadinanza. Non lo stop netto già da giugno per gli "occupabili", come avrebbe voluto Fratelli d’Italia, ma nemmeno un orizzonte troppo dilatato. Alla fine, come annuncia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, la misura bandiera del M5s verrà riformata in modo tale che «ci sarà un anno transitorio nel quale comunque tutte le persone in difficoltà saranno tutelate, e chi è in grado di lavorare invece avrà una riduzione dei mesi di sostegno che si porterà da 12 a 8 mesi». Nell’arco del prossimo anno, perciò, chi è in grado di lavorare avrà diritto a un periodo ridotto di copertura rispetto a prima. «Chi invece non è in grado di lavorare - prosegue Fazzolari entrando a Palazzo Chigi - avrà piena tutela». Poi, dal 2024, «rivedremo l’intero sistema lavorandoci su per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi invece è in grado di lavorare».
«Le risorse per fare una legge di bilancio seria le abbiamo trovate», aggiunge ancora Fazzolari, preceduto a Chigi dal vicepremier Antonio Tajani, soddisfatto dall’esito della riunione alla Camera. «Andiamo nella giusta direzione - dichiara il ministro degli Esteri - Ci sarà l’aumento delle pensioni minime. Guardiamo ai pensionati, alle categorie più deboli. Noi abbiamo posto tutti i problemi che riguardano Forza Italia». E anche Matteo Salvini si dice «soddisfatto» perché in manovra «ci sono le misure chieste dalla Lega». In realtà alla fine lo stop all’Iva per i generi di prima necessità, come pane, latte e pasta, non dovrebbe trovare spazio nella legge di bilancio. Secondo quanto confermano fonti della maggioranza, infatti, dovrebbe essere attivata dai comuni una "social card" per famiglie meno abbienti. Il fondo che sarà messo a disposizione dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro. Verso la conferma, invece, la riduzione al 5% dell’Iva sui prodotti di prima infanzia e assorbenti. Possibile, inoltre, un aumento limitato sulle imposte del tabacco tradizionale, quindi non quello riscaldato delle nuove sigarette elettroniche.