Cosa fa Laura Boldrini adesso: "Qualcosa di nuovo". L'aut aut ai dem
"Un nuovo soggetto politico in grado di creare un'alternativa forte all'estrema destra al governo". Per l'ex presidente della Camera Laura Boldrini che sia il Pd o un nuovo partito non è importante, quello che serve è la costruzione di qualcosa di nuovo. L'onorevole, senza tessera dem, parla sulle pagine del Corriere della Sera intervistata da Maria Teresa Meli. "Ora è il momento di costruire il partito che vorremmo. Facciamolo" dichiara Boldrini negando di puntare alla poltrona di Enrico Letta: "Non si tratta solo di cambiare il segretario, qui bisogna cambiare il partito. Definirne l'identità, la cultura politica, il programma e il rapporto con la società e con tutte le problematiche che la compongono".
Poi denuncia gli errori dei democratici e tutte le scelte sbagliate che hanno condannato il partito alle ultime elezioni politiche: "Mi riferisco a riforme che hanno indebolito i diritti di lavoratori e lavoratrici, a politiche sui flussi migratori che hanno delegato alla famigerata guardia costiera libica il controllo delle partenze dei migranti, alla scarsa valorizzazione di scuola e sanità pubbliche", punta il dito Boldrini spiegando anche come tamponare l'emorraggia di elettori: "Il Pd deve darsi un'identità marcata dando priorità a lotta alle diseguaglianze, lavoro dignitoso e non precario, transizione ecologica senza battute d'arresto e diritti per tutti e tutte".