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Piazzapulita, Conte si scatena sulla guerra in Ucraina: bordate all'Ue e Zelensky sulla pace

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Giuseppe Conte è un fiume in piena sulla guerra in Ucraina nella puntata del 17 novembre di PiazzaPulita, il programma tv di La7 che vede Corrado Formigli alla conduzione. Il leader del Movimento 5 Stelle usa toni molto critici verso tanti dei protagonisti presenti nello scacchiere internazionale: “La retorica di Fratelli d’Italia e del presidente Giorgia Meloni è di dire che loro difendono l’interesse nazionale. Ma è davvero questo l’interesse nazionale ed è questo l’interesse dell’Europa? Se l’Unione Europea non toccherà palla anche con un negoziato di pace, che ne sarà della credibilità europea? Questa è una guerra che avviene in Europa e l’Unione Europea adesso non conta nulla. Ritengo che se avessimo costituito un tavolo di pace, chiedendo il coinvolgimento della Cina per far sentire una pressione univoca su Russia, saremmo in una condizione diversa ora, anche se non ho la sfera di cristallo. La storia ci racconterà cosa è successo verso aprile, è prevalsa la strategia per cui bisogna spezzare le reni alla Russia, umiliarla e batterla, è un ragionamento che non sta dando frutti, voglio un negoziato di pace a nome di tutti i cittadini che non vogliono che questa guerra non continui”.

 

 

Alle critiche di non appoggiare l’Ucraina Conte replica così: “Noi non siamo mai stati, e non lo saremo, mai, equidistanti. Ho detto sin dall’inizio come M5S che condanniamo fermamente l’aggressione militare ingiustificata di Vladimir Putin. È l’asimmetria di forze in campo che ci ha spinto fin dall’inizio, e non lo rinnego, ad appoggiare sanzioni e aiuti militari, però dopo nove mesi qui l’unica strategia che viene perseguita è l’escalation militare, la vittoria militare sulla Russia. Credo sia una prospettiva molto pericolosa e per questo che interpretando il pensiero di centomila cittadini che hanno partecipato alla manifestazione di Roma che chiediamo un negoziato di pace. L’episodio del missile caduto in Polonia - va avanti l’ex presidente del Consiglio - ci racconta che siamo sull’orlo di un baratro, ogni giorno aumenta il numero di vittime civili e stiamo abbracciando il rischio di una deflagrazione nucleare. Gli Usa hanno assunto un atteggiamento di estrema prudenza, nel mondo occidentale non tutti i leader sono stati così prudenti”.

 

 

Nel mirino di Conte finisce anche Volodymyr Zelensky, numero uno di Kiev: “Non è corretto rimettere a Zelensky la decisione sui termini e le condizioni di un negoziato di pace o addirittura se avviare un negoziato di pace, che per decreto ha deciso di non partecipare a un tavolo. Io non voglio interpretare le intenzioni di Zelensky”.

 

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