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Scontro sul Superbonus edilizio, prime grane per il centrodestra

Pietro De Leo
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Superbonus, crediti «in pancia» e tempistiche. Le imprese e gli operatori continuano a lanciare gli allarmi circa il cambio di disciplina previsto dal decreto aiuti quater. A partire da Confedilizia, sigla associativa di riferimento per tutto il mondo della proprietà immobiliare e della sua gestione. Il presidente Giorgio Spaziani Testa ha messo nero su bianco le criticità in una nota, dove ha definito preoccupante «la gestione della fase transitoria». Dunque «ci appelliamo al governo affinché da un lato intervenga per sbloccare i crediti fermi presso gli intermediari, anche ipotizzando un coinvolgimento diretto dello Stato e, dall'altro, posticipi almeno al 31 dicembre il termine, preannunciato per il 25 novembre, entro il quale deve essere presentata la comunicazione di inizio lavori per poter usufruire del superbonus al 110% (e differisca di conseguenza, o elimini del tutto, quello per l'approvazione della delibera condominiale)».

Questo, ha specificato, non è «una mera richiesta di estensione dell'attuale regime, che comunque lo Stato aveva garantito sino alle fine del 2023, ma di un richiamo alla necessità di limitare al massimo i problemi che il brusco cambiamento annunciato sta creando a famiglie, professionisti ed imprese. Per i lavori in condominio, in particolare, le perdite economiche che subiranno i proprietari per far fronte ad impegni già assunti saranno ingenti». Alcuni rilievi arrivano anche dai Giovani della Confapi di Napoli. «Se il Superbonus 110% non è più sostenibile per le casse dello Stato è giusto che vada cambiato. Ma forse è frettoloso farlo stravolgendo, per l'ennesima volta in corso, regole e procedure».

E, ha aggiunto l'associazione, «serve un provvedimento per smobilizzare i crediti nella pancia delle aziende rimettendo in moto il meccanismo delle cessioni o con i grandi player economici, come Poste ed Enel, o con il sistema creditizio». Notazioni che coincidono con le argomentazioni elaborate all'interno della maggioranza, negli scorsi giorni, da Forza Italia. Ancora ieri, il Senatore Pierantonio Zanettin, ha affermato: «Il termine del 25 novembre per il deposito della Cilas nei condomini appare una tagliola vessatoria, impossibile da rispettare e sarà foriero di contenziosi, sia tra committente e professionisti, sia tra privati e pubblica amministrazione». Per questo Forza Italia chiederà che tale termine slitti di almeno un paio di mesi, consentendo di completare positivamente le pratiche in itinere.

Dal governo, il ministro ai Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo al question time, ha per il momento assicurato una modifica normativa per i tempi sulle cessioni dei crediti: «Il governo ha previsto nel decreto legge recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, il cui iter è stato appena avviato e inviato al Senato, misure volte a consentire a determinate condizioni che la cessione dei crediti o gli sconti in luogo del corrispettivo dovuto, possano essere ripartite in un lasso temporale più ampio di quello già previsto a legislazione vigente». Mentre, per quanto riguarda i numeri, il Censis ha sottolineato l'impatto positivo dello strumento sui posti di lavoro: «Si stima che l'impatto occupazionale del Super ecobonus per l'intero periodo agosto 2020 -ottobre 2022 sia stato pari a 900mila unità di lavoro, tra dirette e indirette».

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