Pd, non si placa il nervosismo sul congresso: spaccatura tra correnti. Schlein sgomita
“Bene il 19 febbraio, sarebbe ancora meglio il 19 gennaio". Dalle parti di Stefano Bonaccini la pensano così su un possibile anticipo del congresso. Il governatore dell'Emilia Romagna ha sentito in queste ore Enrico Letta e gli ha espresso - racconta chi ci ha parlato - "tutto il suo apprezzamento" per la scelta di anticipare il congresso. La data del 19 febbraio al Nazareno è cerchiata in rosso perché potrebbe essere il punto di mediazione tra chi chiede di 'correre' rispetto al 12 marzo e chi invece di ‘approfondire’. Base riformista è per accelerare. "Il 19? Secondo me si chiuderà a 5 o al massimo al 12 febbraio", dice un parlamentare di rango dell'area che fa riferimento a Lorenzo Guerini e Luca Lotti. Decisamente più cauti a sinistra, dove la preoccupazione resta quella di non comprimere i tempi della Costituente. E se dal Nazareno assicurano che a essere compresse sarebbero solo le fasi del confronto tra candidati e delle primarie vere e proprie (e non quelle della 'chiamata' e dello 'scioglimento dei nodi'), è anche il possibile risiko con le regionali a preoccupare alcuni parlamentari. "Il 12 febbraio si potrebbe votare nel Lazio e il 19 febbraio si potrebbe tenere l'Election day con la Lombardia se questo deciderà il Governo. Come si fa? E se perdiamo il nuovo segretario parte 'azzoppato'?".
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Arturo Scotto, tra i fondatori di Art.1 ora eletto alla Camera con la lista 'Pd - Italia democratica e progressista' esce allo scoperto e invita i colleghi dem a "decidere se aprire una fase costituente con una chiamata larga verso soggetti esterni, o se intende limitarsi a fare il suo congresso ordinario". Nessuna fretta, dunque, è la linea, condivisa anche da Elly Schlein che nei giorni scorsi ha annunciato la sua volontà di partecipare alla fase di rinnovamento del partito facendo un passo in avanti verso una possibile candidatura al congresso. "Anche lei - avverte Scotto - è consapevole che senza ridefinire identità e missione, le primarie non risolveranno nessun problema. Sa bene che la sfida non è una nuova leadership individuale". L'ex vicepresidente dell'Emilia Romagna - racconta chi ci ha parlato - sabato dovrebbe essere all'assemblea dem.
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Tutti i parlamentari neo-eletti, infatti, pur non facendo parte dell'assise, possono partecipare alla riunione in qualità di invitati. Non ci saranno Roberto Speranza (impegnato in due assemblee di partito a Milano e Torino), Federico Fornaro e Arturo Scotto: "Siamo un altro partito", è la linea. Chi si è impegnato a raccogliere le firme per anticipare i gazebo non ci sta: "Scotto vuole il 'congresso bradipo' e la verità è che Articolo 1 ha bisogno di tempo per costruire una candidatura forte a sinistra . Ma il paese, al quale il Pd deve dare delle risposte, non può dipendere dai veti di Articolo 1. Con tutto il rispetto, sono loro che devono adeguarsi a ciò che decideranno i nostri elettori", attacca Alessandra Moretti. La querelle verrà sciolta nel corso dell'assemblea di sabato. Letta è in contatto con tutte le varie anime del Pd con l'idea di trovare una mediazione che tenga unito il partito dall’ennesima frattura.
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