Laboratorio Firenze
La tentazione di Nardella e la campagna acquisti di Renzi
Un'eterna sequenza ciclica. In cui il tempo rappresenta un moto attraverso il quale far ritorno, con dinamiche leggermente modificate, al punto di partenza. Una teoria affascinante, che in politica sembra ritrovare, in questi giorni, l'ennesima riscontro. Dopo dieci anni Firenze è nuovamente il laboratorio dal quale partire per iniziare una scalata nazionale. Ne è convinto il sindaco Dario Nardella che, domenica sera, durante la presentazione del suo libro “La città universale”, lancerà la sua candidatura come segretario del Partito Democratico. Una contesa, che lo vedrà opposto all'attuale governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, considerato il grande favorito in questa corsa alla successione di Enrico Letta. Lo staff del primo cittadino del capoluogo toscano ha più volte, con forza, sconfessato questa ricostruzione, ma in città, a Palazzo Vecchio, nessuno crede a questa smentita. Che ha il sapore, come era solito ribadire Indro Montanelli, della doppia conferma.
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Dall'altro lato della barricata, Matteo Renzi continua a giocare il suo sport preferito: attaccare il Pd. Un'autentica missione, quella del nativo di Rignano, portata avanti attraverso critiche feroci, battute al veleno, ma anche azioni concrete. Sabato scorso il consigliere comunale Barbara Felleca ha ufficializzato il salto della quaglia attraverso una lettera aperta pubblicata sul sito del Comune di Firenze. “Nella vita ci vuole coraggio. Coraggio di cambiare, di uscire dalla comfort zone dell’appartenenza alla tua comunità politica quando ti rendi conto di essere sempre la voce dissonante in un Partito in cerca di identità. Mi rimetto in gioco, senza paracadute né santi protettori, in una nuova avventura politica, nella casa del Terzo Polo, dove il riformismo democratico sostiene idee e programmi, e uomini e donne”. Nei prossimi giorni il percorso intrapreso dal consigliere Felleca verrà emulato da altri due esponenti di spicco della politica toscana. “Da qui a dieci giorni al massimo il sindaco di un importante comune della zona passerà dal Pd a Italia Viva – ci racconta un dirigente del movimento fondato da Matteo Renzi – C'è una trattativa in corso anche con un secondo consigliere comunale, a Firenze. Siamo ottimisti, ma non possiamo considerarla ancora chiusa”.