Il ministro
Migranti, Salvini stronca le Ong: "Non sono naufragi ma viaggi organizzati da tremila dollari"
I capitani della navi ong non intendono ripartire dal porto di Catania dopo che sono stati fatti sbarcare due terzi dei migranti che erano a bordo in quanto fragili e minorenni. Vogliono che siano fatti scendere tutti coloro che hanno soccorso in mare. Solo dopo se ne andranno. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture dei trasporti, che insieme ai ministri dell'Interno e della Difesa, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, ha firmato il decreto di sosta temporanea, non intende fare marcia indietro: le regole si rispettano. Anche perché, dice Salvini ai microfoni di Rtl 102.5, questi dei barconi che arrivano dalla Libia "non sono naufragi, ma viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa tremila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già gravissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani".
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Per gestire le migrazioni, aggiunge Salvini, "tornare a lavorare con Libia, Tunisia ed Egitto è fondamentale, cosa che negli ultimi anni non è stata fatta". Certo, in Libia "ci sono diverse fazioni, un esempio di mia competenza è aiutare quei paesi a uscire dalla crisi. L’Italia promette da anni di fare strade e infrastrutture in Libia, uno dei dossier che ho sulla mia scrivania" riporta che oltre le opere italiane "in Libia c’è un intervento autostradale promesso da anni che porterebbe lavoro e riavvicinerebbe le parti in conflitto, di cui spero l’Italia possa essere protagonista nei prossimi mesi", conclude il ministro Salvini.