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Piovono proposte di legge: parlamentari scatenati. Tutte le iniziative

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Pietro De Leo
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In questi giorni, il dibattito politico e l’attenzione pubblica sono monopolizzati dalle prime iniziative del governo, ma anche le Camere fervono di attività, per dir così, «preliminare». Ad esempio, le proposte di legge, già in queste prime settimane di legislatura, arrivano copiose negli uffici competenti. L’antologia sul tema è sempre stata molto ricca. E attorno a questa prerogativa del parlamentare c’è chi imposta battaglie politiche che si snoderanno per tutta la legislatura, chi dà mera testimonianza e chi vuol rivendicare simboli e retaggi anche storici ritenuti importanti. Ieri, intanto, sul tema si è svolta una conferenza stampa di +Europa. Hanno annunciato, ed illustrato, sette proposte di legge, che verranno presentate con Riccardo Magi primo firmatario, alcune delle quali si riagganciano ad iniziative già messe in campo la scorsa legislatura. Verrà dunque ripreso il filo per quanto riguarda la legalizzazione della cannabis. E ancora i radicali avanzano una proposta di modifica della legge Bossi-Fini sull’immigrazione, riprendendo una proposta di iniziativa popolare di qualche anno addietro. Poi ci sono proposte per il riconoscimento del matrimonio egualitario e delle adozioni per le coppie omogenitoriali e per i single. Non manca un’attenzione al diritto al voto, attraverso un testo dedicato ai fuori sede di studenti lavoratori e un altro per la raccolta digitale delle firme che serve a presentarsi alle elezioni. Sul piano della sicurezza, c’è la proposta dell’apposizione di codici identificativi sulle divise e i caschi delle forze dell’ordine.

 

 

A proposito di battaglie tradizionali che hanno segnato anche in maniera consistente il dibattito politico, c’è il ritorno della proposta di legge Zan: «Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità». Nella coda della scorsa legislatura, di fatto, terremotò la sinistra. Molto gettonato, poi, è il tema delle commissioni di inchiesta. A partire da quelle sul Covid. L’argomento è stato affrontato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il suo discorso di insediamento e la necessità di introdurre questo organismo, evidentemente, è sentita a livello trasversale. Dalla Lega, se ne occupa il capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari. Il suo testo mira a svolgere un’indagine «sull’operato del governo e sulle misure da esso adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica del Covid». Poi c’è una proposta anche di Fratelli d’Italia, a firma del deputato Galeazzo Bignami. In questo caso, chiede l’accertamento sulla «gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-Cov-2» e «sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale». Anche dal Terzo Polo arriva un’istanza di questo tipo, in particolare da Davide Faraone. Nel suo testo l’intento è accertare gli elementi della «gestione dell’emergenza pandemica, delle misure adottate per la prevenzione e il contrasto della diffusione del virus e sulle conseguenze rilevanti per l’organizzazione del servizio sanitario nazionale».

 

 

Sempre sulle commissioni di inchiesta, poi, troviamo la proposta di un organismo che dovrebbe occuparsi della diffusione delle fake news, redatta sempre da Italia Viva, prima firmataria Maria Elena Boschi, alla Camera. Dove il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis invoca la Commissione che accerti i risvolti dell’«uso politico della giustizia». Al Senato, invece, il suo collega di gruppo Pierantonio Zanettin prova a far riattivare la Commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi (di cui fu presidente la scorsa legislatura), responsabile comunicazione della Banca Monte dei Paschi, precipitato dalla finestra del suo ufficio quasi un decennio fa. Il lavoro dell’organismo, la scorsa legislatura, fece emergere elementi importanti. E poi c’è la scuola. Qui, alla Camera, la pentastellata Stefania Ascari vorrebbe introdurre l’insegnamento dell’«educazione affettiva e sessuale nel primo e nel secondo ciclo di istruzione nonché nei corsi di studio universitari», la collega Valentina Barzotti punta sull’«insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole secondarie». Altro argomento molto sentito è quello delle giornate istituite per sensibilizzare su un determinato tema. Al Senato, per esempio, l’azzurro Maurizio Gasparri propone quella della «vita nascente». Alla Camera, Davide Faraone si concentra su uno spazio nel calendario rivolto al giornalista Enzo Tortora, «in memoria delle vittime di errori giudiziari».

 

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