diritti garantiti
Rave party, Piantedosi accusa la sinistra: “Offensivo pensare che fermeremo i manifestanti”
Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ha voluto rispondere a tutti i critici della norma contro i rave party in un’intervista al Corriere della Sera: “L’obiettivo di queste norme è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l’organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità. Dobbiamo garantire, in primo luogo, che i giovani possano divertirsi senza esporsi a pericoli per la loro incolumità e poi tutelare gli imprenditori che subiscono la concorrenza di chi agisce in spregio a qualsiasi regola”.
Il vero dubbio sollevato da sinistra è l’applicazione del decreto anche in altri ambiti: “Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social. In quella sede ogni proposta sarà esaminata dal governo”.
“Questo governo - rimarca l’ex prefetto di Roma - ha ottenuto un forte mandato elettorale dai cittadini su temi precisi. So cosa devo fare. La tutela della sicurezza è una priorità per la coalizione che ha vinto le scorse elezioni. Occorre agire su più fronti contemporaneamente, rafforzando la presenza delle forze di polizia nelle nostre città ma anche affrontando questioni come il degrado urbano, le fragilità e le marginalità, le difficoltà dei nostri giovani, operando insieme con il mondo della scuola e della cultura”. Infine Piantedosi parla di Predappio e delle navi Ong che trasportano i migranti: “La prima è una manifestazione, una pagliacciata, che deploro nella maniera più assoluta. Migranti? Non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità. Auspichiamo che la tanto sbandierata solidarietà europea si realizzi. Non derogheremo mai ai nostri doveri di salvataggio delle persone in mare, ma crediamo sia arrivato il momento che la solidarietà europea diventi finalmente concreta”.