Governo, sui sottosegretari la "legge Meloni". Squadra al completo: i nomi
Sono 8 viceministri e 31 sottosegretari coloro che andranno a completare la squadra di governo guidata da Giorgia Meloni. Le donne sono 13 su 39. Tra gli 8 viceministri, 4 sono esponenti di Fratelli d'Italia: si tratta dell'ex Questore della Camera dei deputati, Edmondo Cirielli, destinato al dicastero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, di Maurizio Leo all'Economia e alle Finanze, di Galeazzo Bignami alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili, di Maria Teresa Bellucci al Lavoro e alle Politiche sociali.
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Due i viceministri assegnati a Forza Italia, del calibro di Francesco Paolo Sisto alla Giustizia e di Valentino Valentini, storico e fidato collaboratore di Silvio Berlusconi, alle Imprese e al made in Italy. I restanti due viceministri sono appannaggio della Lega: parliamo di Vannia Gava all'Ambiente e alla sicurezza energetica e di Edoardo Rixi, sempre alle Infrastrutture ed alla Mobilità sostenibili.
Tra i 31 sottosegretari, 14 sono di Fratelli d'Italia, 9 della Lega, 6 di Forza Italia, uno di Noi moderati, oltre a Vittorio Sgarbi. Sottosegretari alla presidenza del Consiglio sono Alessio Butti, di Fratelli d'Italia, all'Innovazione tecnologica, Giovanbattista Fazzolari, il braccio destro di Meloni, all'Attuazione del programma di governo, Alberto Barachini, di Forza Italia, all'Informazione e all'Editoria e il leghista Alessandro Morelli al Coordinamento della politica economica.
Per quanto concerne il resto della pattuglia di sottosegretari, da segnalare la nomina al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale di Giorgio Silli, di Noi moderati, e di Maria Tripodi, di Forza Italia, mentre al Viminale andranno due rappresentanti di Fratelli d'Italia come Emanuele Prisco e Wanda Ferro, a cui si aggiunge il riconfermato nello stesso incarico Nicola Molteni, della Lega.
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E se al dicastero della Giustizia sono stati indicati Andrea Delmastro delle Vedove (FdI) e Andrea Ostellari (Lega), i nuovi sottosegretari alla Difesa sono Isabella Rauti, sempre di Fratelli d'Italia, e Matteo Perego, di FI. Quanto al Mef, l'elenco dei sottosegretari comprende Lucia Albano, di FdI, il riconfermato nel ruolo Federico Freni, della Lega, e Sandra Savino, di Forza Italia. Al ministero delle Imprese e del made in Italy, ecco Fausta Bergamotto (Fratelli d'Italia) e Massimo Bitonci (Lega). Da registrare, poi, la nomina al dicastero dell'Ambiente e della sicurezza energetica di Claudio Barbaro (Fratelli d'Italia), al ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare di Patrizio La Pietra (FdI) e di Luigi D'Eramo (Lega). Sottosegretario alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili è Tullio Ferrante, di Forza Italia.
Tocca al leghista Claudio Durigon, uno dei fedelissimi di Matteo Salvini, ricoprire la carica di sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali.
All'Istruzione e Merito, invece, è la volta di Paola Frassinetti, di Fratelli d'Italia. Spazio all'Università e alla Ricerca per Augusta Montaruli, di FdI. Trio di sottosegretari alla Cultura: Gianmarco Mazzi (Fratelli d'Italia), Lucia Borgonzoni (Lega) e Vittorio Sgarbi, candidato alle ultime elezioni Politiche per il centrodestra nel collegio uninominale del Senato di Bologna. A ricoprire l'incarico di sottosegretario alla Salute è Marcello Gemmato, di Fratelli d'Italia.
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Infine, due sottosegretari donna per i Rapporti con il Parlamento come Giuseppina Castiello, della Lega, e Matilde Siracusano, di Forza Italia. E ci sono, come sempre, esclusioni eccellenti, a testimonianza delle fibrillazioni all'interno della maggioranza di centrodestra. Prendiamo il caso del deputato e coordinatore regionale calabrese di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, molto legato alla capogruppo di FI a palazzo Madama, Licia Ronzulli. Il nome di Mangialavori era stato indicato per un posto da sottosegretario, alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibile, ma alla fine la scelta è ricaduta su altri: avrà pesato, forse, il fatto che il parlamentare è citato negli atti dell'inchiesta «Imponimento», sulla presunta assunzione, quattro anni fa, della figlia del boss Anello nel laboratorio di analisi di Mangialavori appunto in Calabria.
Il deputato forzista non risulta finora tra gli indagati, ma avrebbero prevalso le preoccupazioni all'interno di Fratelli d'Italia circa un eventuale, futuro coinvolgimento diretto di Mangialavori nell'indagine. La nomina di Mangialavori avrebbe, peraltro, accontentato il fronte cosiddetto sudista, anche se si fa rilevare come comunque a tenere alta la bandiera del Mezzogiorno, e della Calabria, ci sia Maria Tripodi come sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale. Altra esclusione eccellente dalla compagine governativa, che ha colpito il partito di Berlusconi, quella dell'ex capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, particolarmente legato al vicepremier e responsabile della Farnesina, Antonio Tajani. C'è naturalmente pure una quota, diciamo così di ripescati, di coloro cioè che erano entrati nel toto ministri dell'esecutivo Meloni. Il riferimento è, ad esempio, al leghisti Morelli, a Barbaro di FdI e a Sgarbi.