DiMartedì, Di Battista esagera su Tajani: “Non apre bocca senza permesso della Nato”
“Che ne pensa delle prime mosse del governo Meloni?”. È questa la domanda che Giovanni Floris, conduttore di diMartedì, rivolge ad Alessandro Di Battista nel corso della puntata del 1 novembre del programma televisivo di La7. L’ex volto di punta del Movimento 5 Stelle ci va giù pesante: “Si leggono soltanto minchiate, se domandassimo a 10mila italiani quali sono le emergenze del Paese nessuno risponderebbe i rave party, i contanti da portare a 10mila euro, francamente neanche Predappio. Trovo preoccupante la linea di Meloni, io da settimane dicevo che il suo problema non era il fascismo, ma il tirare dritto sulla linea di Mario Draghi su economia e guerra. Le parole d’ordine che dovremmo pronunciare vista la gravità della situazione sono il caro bollette, il caro vita, il negoziato e le modalità per uscire dalla tragedia in Ucraina”.
“Se queste sono le priorità...”. Murgia si vendica con Meloni: a cosa si aggrappa
“Tutte cose che - prosegue Dibba - evidentemente il governo Meloni oggi non può affrontare, perché ha piazzato Antonio Tajani agli Esteri, che probabilmente è l’uomo più legato alla Nato in Italia, è uno che non apre bocca se prima la Nato non gli dà il permesso. Poi c’è Giancarlo Giorgetti all’Economia, uno che diceva che Draghi era il Cristiano Ronaldo della politica. Sulle due questioni centrali, cioè guerra ed economia, non si discute. Oggi si parla di un decreto fuffa, anche se ben venga la misura sull’ergastolo ostativo e lo spingere più in là la riforma Cartabia, spero che tutti - conclude l’ex grillino - si siano resi conto della porcata votata durante il governo Draghi, è una riforma pericolosa”.