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Sicurezza, stretta di Piantedosi sui rave party: "Introdotto reato ad hoc"

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Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10mila euro e si procede d'ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica". In più, in caso si condanna, vi è la "confisca obbligatoria dei mezzi che vengono utilizzati per organizzare l'evento". E' quanto prevede il nuovo reato annunciato al termine del Cdm dal titolare del Viminale Matteo Piantedosi.

Il ministro specifica come questa nuova norma riguardi "chi organizza" eventi qualificati "come rave party", laddove "la sola partecipazione riduce ovviamente la pena". Con la nuova legge "vogliamo dare il messaggio di non essere diversi dalle altre nazioni in Europa" ha spiegato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha anche ricordato il rave organizzato nei mesi scorsi nel Viterbese, con migliaia di persone giunte da tutta Europa. "L'impressione che abbiamo dato è di lassismo nel rispetto delle regole e della legalità", ha sottolineato Meloni che ha ribadito: "Non voglio dare impressione che l'Italia sia una nazione dove si può delinquere". Da qui la stretta voluta dal Viminale, perfezionata con l'introduzione di un reato ad hoc. Una misura questa che "era già in previsione", assicura il ministro dell'Interno, ma che è stata resa urgente anche dai fatti di queste ultime ore. Il riferimento è al rave party non autorizzato organizzato nel Modenese: qui circa 3.500 giovani da sabato stavano occupando abusivamente uno stabile.

L'edificio è stato sgomberato - pacificamente, senza tensioni - dopo l'intervento delle forze dell'ordine che questa mattina hanno trattato con i partecipanti spiegando loro che l'immobile era "pericolante" e che quindi andava messo sotto sequestro. I ragazzi, dopo aver ripulito il capannone dai rifiuti accatastati in due giorni di bagordi, hanno lasciato lo stabile sotto lo sguardo vigile delle forze dell'ordine. "L'evacuazione ordinata della struttura, senza la necessità di alcuna prova di forza, è stato il risultato della positiva collaborazione tra istituzioni e forze dell'ordine" all'insegna "del senso di responsabilità e della scelta del dialogo e della mediazione", ha commentato il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli che plaude al "ripristino della legalità in tempi rapidi", e "senza forzature, con buon senso, tutelando l'ordine pubblico e l'incolumità di tutte le persone".    

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