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Il tetto (al contante) che scotta. Scontro sulla proposta di alzare il limite

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Dario Martini
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Matteo Salvini non accetta la montagna di polemiche sollevata da Pd e M5S in merito alla proposta della Lega di alzare il limite all'utilizzo del denaro contante da duemila a diecimila euro. Il vicepremier se la prende anche con «i giornalisti di sinistra un po' distratti e disattenti». Così decide di registrare un video di risposta dal suo ufficio al ministero delle Infrastrutture. Due minutie mezzo con cui intende smontare tutte le inesattezze dette finora.

Esordisce ricordando che «alzare il tetto di spesa del denaro contante era nel programma e sarà realtà nella prossima manovra di bilancio». Assicura: «Non c'entra nulla il pagamento in contanti con l'evasione fiscale e il riciclaggio». A questo punto sfodera un foglio, che mostra a favore di telecamera, dal titolo «Limite al contante in Europa». E fa l'elenco: «Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, la virtuosa Germania, Ungheria, la pericolosa Ungheria, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Polonia, e il Regno Unito fuori dalla Ue, non hanno alcun limite di spesa in contante».

 

«Anzi - aggiunge il paese europeo che ha un tasso di evasione superiore a tutti gli altri è la Grecia che ha la spesa in contanti più bassa di tutto il continente (500 euro, si legge nel foglio, ndr)». In questo modo, il vicepremier intende dimostrare che la proposta del Carroccio non è affatto peregrina. «In un momento di difficoltà economica obbligare all'utilizzo della carta di credito tutti quanti significa arricchire le banche, significa perdere clienti, significa perdere business. L'evasione fiscale va perseguita, soprattutto la grande evasione miliardaria, ma non si abbassa perseguendo o perseguitando i piccoli risparmiatori e gli acquirenti che vogliono e possono fare la spesa pagando in denaro contante». Una posizione condivisa anche da Giorgia Meloni nel suo discorso di due giorni fa al Senato. Il premier ha ricordato che «ci sono Paesi in cui il limite non c'è e l'evasione fiscale è bassissima.

 

Sono parole di Padoan, e io sono d'accordo con il ministro del Pd». Però si apre un giallo. Luca Ciriani, ministro per i rapporti col Parlamento, intervenuto a Sky Tg24, fa capire che l'ammontare esatto non è stato ancora definito: «Non so quale sarà il tetto, come FdI proponevamo di arrivare a cinquemila euro, ne discuteremo». Mentre Giorgio Mulè di Forza Italia dice che «non è una priorità del governo».

 

Intanto, dal Pd continuano a piovere polemiche. Lo stato maggiore del partito è compatto. Da Enrico Borghi a Francesco Boccia, passando per Andrea Orlando, tutti rimarcano come l'innalzamento al tetto del contante sia un clamoroso errore. «Un regalo rispetto alle organizzazioni criminali e agli evasori fiscali», lo definisce il coordinatore della segreteria Pd, Marco Meloni. Borghi si sofferma anche sulle conseguenze che il «combinato disposto» di flat tax e innalzamento all'uso del contante avrà sull'economia: «Portare una soglia di reddito fino a centomila euro di fatturato» significa spingere «professionisti e pmi a non superare quella soglia, condannando al nanismo il tessuto economico e strizzando l'occhio al sommerso». Il segretario Letta, che ha riunito l'esecutivo dem, insiste: «Aumentare questa soglia significa fare una scelta dissennata che peggiorerà la situazione con l'unico effetto di far aumentare il nero e far diminuire le entrate fiscali». Anche Carlo Calenda del Terzo polo è netto nell'esprimere la sua contrarietà: «I primi (e unici) provvedimenti annunciati: flat tax perle partite iva fino a 100.000 euro, innalzamento del tetto al contante e condono vanno tutti nella direzione sbagliata.

Questa è l'agenda pro-evasione di Salvini, da cui Meloni dovrebbe stare alla larga». Pure il M5S continua a dare battaglia dopo la dura condanna di Giuseppe Conte in Senato. Per la vicepresidente grillina, Alessandra Todde, «le priorità della destra sono i condoni fiscali e criticare apertamente i pagamenti digitali per alzare il tetto del contante in modo da premiare chi va in giro a fare pagamenti con 10mila euro di banconote in una valigetta. Anche un recente studio di Bankitalia certifica che alzare il tetto del contante aiutal'evasione». Lo studio risale al 2021. Gli autori Michele Giammatteo, Stefano Iezzi e Roberta Zizza rilevano che «le restrizioni all'uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all'evasione fiscale» in quanto «un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe un incremento dell'incidenza del sommerso».

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