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Giorgia Meloni, la prima missione a Bruxelles. Il premier vede i vertici Ue

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Giovedì prossimo a Bruxelles la prima missione estera ufficiale per incontrare i vertici delle istituzioni europee, poi il 7-8 novembre a Sharm El-Sheikh la partecipazione alla 27esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop 27), infine il 15-16 novembre il viaggio a Bali per il G20. Prende forma l'agenda internazionale di Giorgia Meloni, che dovrebbe prossimamente includere anche una trasferta a Kiev per incontrare di persona il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Con quest'ultimo c'è stata oggi una nuova telefonata dopo quella dello scorso 4 ottobre, in cui Zelensky si è congratulato con Meloni per la sua nomina a premier. "Spero in un'ulteriore proficua collaborazione. Abbiamo discusso dell'integrazione dell'Ucraina in Ue e nella Nato. Ho riferito della situazione attuale nel nostro paese e l'ho invitata a visitare l'Ucraina",

il "cinguettio" su Twitter del presidente ucraino pubblicato dopo il colloquio, in cui Meloni ha rinnovato "il pieno sostegno del governo italiano a Kiev nel quadro delle alleanze internazionali sul fronte politico, militare, economico, umanitario e per la futura ricostruzione e ha confermato l'impegno dell'Italia per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell'aggressione della Federazione Russa ai danni dell'Ucraina". La premier, poi, si è detta "fiera della grande solidarietà dimostrata dal popolo italiano nei confronti dei cittadini ucraini accolti in Italia e ha poi auspicato il rinnovo dell'intesa sull'esportazione del grano dai porti ucraini, accordo fondamentale per scongiurare una possibile crisi alimentare".

Un'altra crisi con cui invece già da tempo bisogna fare i conti è quella legata all'aumento dei costi delle bollette. Ecco perché il dossier energetico è stato affrontato nell'altra telefonata di giornata avuta da Meloni, stavolta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Entrambi, informa Palazzo Chigi, "hanno posto l'accento sulla forte partnership tra Italia e Germania".

Meloni ha quindi sottolineato "l'importanza dei passi avanti compiuti a livello europeo e ha ribadito l'urgenza di arrivare, quanto prima, a misure concrete per ridurre i prezzi dell'energia". Misure che tuttavia la Germania ha già preso muovendosi in modo autonomo e varando un pacchetto da 200 miliardi di euro proprio per contrastare l'aumento del costo dell'energia. Sulla situazione in atto Meloni si era espressa nel discorso programmatico alle Camere ricordando che "i segnali arrivati dall'ultimo Consiglio europeo" rappresentavano sì un passo avanti, ma "insufficiente". "L'assenza ancora oggi di una risposta comune - aveva evidenziato - lascia, come unico spazio, quello delle misure dei singoli governi nazionali che rischiano di minare il mercato interno e la competitività delle nostre imprese".

Durante la conversazione Meloni e Scholz hanno affrontato anche i dossier relativi alla gestione europea dei flussi migratori, il tema della crescita economica, e ovviamente quello della guerra in Ucraina. La premier ha ricordato "l'impegno dell'Italia nel sostegno a Kiev sul fronte politico, militare, economico e umanitario", consapevole di come la ricostruzione dell'Ucraina rappresenti un aspetto cruciale".

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