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Governo, Giorgia Meloni alle prese con l'ultimo ostacolo: la partita dei sottosegretari

Christian Campigli
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La battaglia finale. Prima di iniziare a dimostrare, in concreto, che la maggioranza degli elettori, lo scorso 25 settembre, non si è sbagliata. Il governo di Giorgia Meloni giunge all'ultima stazione prima della partenza del treno. Ma la partita per viceministri e sottosegretari si annuncia complessa e delicata. Per gli equilibri interni alla coalizione, per trovare l'amalgama sin qui mancata al centrodestra. Ieri sera, nella sede di via della Scrofa, i dirigenti di Fratelli d'Italia e quelli di Forza Italia avrebbero avuto un nuovo, interminabile incontro. Silvio Berlusconi è convinto di aver ottenuto meno di quanto gli sarebbe spettato, nella divisione dei pani e dei pesci dei Ministeri. L'obiettivo di Giorgia Meloni è completare la sua squadra quanto prima: in un primo momento era convinta di poter chiudere la questione già oggi, ma i tempi si sono notevolmente allungati, per le richieste di Forza Italia, Lega e Noi Moderati.

 

 

Secondo i rumors di palazzo, il Cdm si terrà lunedì prossimo, il giuramento della squadra al completo il 4 ottobre. Lo schema dovrebbe essere, salvo sorprese, quello adottato per il risiko ministeriale: il 50% dei posti andrà a Fdi, il restante 50% sarà suddiviso tra gli alleati. Che potrebbe ottenere, come ulteriore compensazione, qualche poltrona in più nelle presidenze delle Commissioni Parlamentari. Certi di un incarico, tra i fedelissimi della Meloni, Giovanbattista Fazzolari, Maurizio Leo, Edmondo Cirielli, Andrea Delmastro, Alfredo Mantovano e Alessio Butti. Noi moderati avrebbero rivendicato due sottosegretari, ma alla quarta gamba del centrodestra sarebbe stata offerta solo una casella. Si annuncia, anche in questo caso, battaglia.

 

 

Aria più serena in casa Lega: in pole Federico Freni, Andrea Ostellari, Edoardo Rixi, Vannia Gava, Lucia Borgonzoni, Rossano Sasso e Armando Siri. Ma il vero nodo da superare è quello relativo a Forza Italia. In un partito lacerato dalle polemiche interne, lo scacchiere dei cosiddetti sotto-incarichi diventa fondamentale per la tenuta stessa del movimento. Blindati, ad oggi (ma domani potrebbe cambiare tutto dalle parti di Arcore), Valentino Valentini, Francesco Paolo Sisto, Alberto Barachini, Paolo Barelli, Matteo Perego e Giuseppe Mangiavalori. Tra le donne, certe dell'incarico Deborah Bergamini e Matilde  Siracusano.

 

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