Elly Schlein torna alla carica con Meloni: “Discorso con tratti di estrema destra, la pacchia è finita”
Elly Schlein inizia il suo percorso da deputata con il Partito Democratico e saluta l’Emilia Romagna, dicendo addio alla vice-presidenza nella giunta di Stefano Bonaccini: “Il mio non è un addio, il legame con l'Emilia-Romagna rimarrà molto stretto. Affronterò la sfida del Parlamento con lo stesso spirito combattivo degli anni passati in Regione. È importante portare lo sguardo dell'amministrazione locale, la concretezza, nella sfida parlamentare”. Dopo un rapido commiato nell’intervista a Repubblica Schlein passa subito all’attacco di Giorgia Meloni: “Bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire dai temi che sono mancati nel discorso di Meloni, un testo ideologico con tratti identitari di estrema destra, senza concretezza. Adesso la pacchia è finita, ma per lei. La sinistra deve reagire, ascoltare la disillusione e lo sconcerto, incanalarli in una mobilitazione a difesa di un'idea di società diametralmente opposta”.
Chi lavora per lei in sordina. Elly Schlein smascherata
“Del congresso del Pd - glissa Schlein - oggi non parlo, di Meloni dico che il suo mi è sembrato un discorso ideologico, identitario e con un impianto vecchissimo. Non ha detto una parola sulle diseguaglianze, sul precariato, si è parlato di lavoro solo per metterlo in contrapposizione al reddito di cittadinanza, come se Meloni non sapesse del problema gigantesco del lavoro povero. Non ha detto una parola sul clima. Doveva essere un discorso programmatico, ma è mancato il programma. Ho sentito molta retorica e poca concretezza, ma quella ce la metteremo noi dell’opposizione”.
“Morte totale del Pd”. Il nome che porterà alla disintegrazione dem
La dem parla già dando i compiti al partito, come fosse segretaria del Pd: “Ora bisogna costruire ponti tra le opposizioni e poi riuscire a rialzarsi. Io sento lo sconcerto di fronte alle prime scelte di questo governo”.
Il Pd non trova pace: ampia spaccatura e veleni interni. E Bettini trama nell'ombra