manifestanti della sapienza
Cariche Sapienza, Meloni risponde a Cucchi: “Io mai in piazza per impedire ad altri di parlare”
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la replica al Senato, ha risposto alla senatrice Ilaria Cucchi che era intervenuta sugli scontri di ieri all’Università La Sapienza: “Io vengo dalla militanza giovanile, ho fatto e organizzato tantissime manifestazioni in vita mia, ma mai per impedire a qualcun altro di dire quel che voleva dire. Io mai, non l’ho mai fatto, dire quel che si vuole è un diritto, è il fondamento della democrazia. Quella di ieri alla Sapienza non aveva nulla di pacifico, l’obiettivo era evitare che ragazzi come loro dicessero la loro. Dobbiamo chiarirci su questo - incalza Meloni - democrazia è rispetto delle idee altrui. In nome di una presunta democrazia consentiamo che ci impediscano di dire la nostra? Se qualcuno della mia parte politica andasse a impedire ad altri di dire la loro, beh, io sarei la prima a condannare, io non l’ho mai fatto. Noi in tutta la campagna elettorale abbiamo avuto banchetti devastati, per non parlare di quel che accadeva nelle nostre sedi, e nessuno ha detto una parola. E poi a noi si viene a parlare di democrazia. Dico ai ragazzi che manifesteranno nel rispetto delle idee altrui che sarò sempre dalla loro parte. È il fondamento della democrazia. Ieri - ha sottolineato Meloni - non erano manifestanti pacifici, ma manifestavano per impedire a ragazzi che non la pensano come loro di di dire come la pensano”.
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Queste le dichiarazioni della senatrice di Avs, sorella maggiore di Stefano Cucchi, intervenuta prima della premier nel corso della discussione sulla fiducia al governo nell’Aula di Palazzo Madama: “Bisogna garantire ai nostri figli un mondo migliore, una società più giusta e a misura d’uomo. I nostri ragazzi sono quegli stessi studenti che ieri alla Sapienza sono stati affrontati come terroristi per il semplice fatto che essi, poveri, credevano di avere ancora il diritto di protestare, far sentire la propria voce in modo del tutto pacifico. Inaccettabili invece i modi violenti e disumani con cui sono stati trattati loro, immagini brutali che non avremmo mai voluto vedere, e davvero intollerabili, che hanno avuto come teatro un luogo per me sacro, l’università. È davvero questo, presidente, il modello di paese che volete offrire ai nostri figli? Provo tanto dolore ma devo dire anche tanta speranza”.
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Cucchi, che durante la replica di Meloni ha spesso scosso la testa in dissenso con le parole della leader di Fratelli d’Italia, si è espressa pure sul tema delle carceri: “In realtà ci sarebbero mille modi per migliorare la situazione delle carceri, il problema, e me ne sono resa conto sulla mia pelle, è che del tema delle carceri non importa nulla a nessuno, se qualcuno crede di risolvere il problema costruendo nuove strutture non conosce proprio la realtà penitenziaria. Basta guardare - conclude - i rapporti dell’associazione Antigone, che da sempre vive nelle carceri e si batte perché venga fatta la famosa riforma di cui sento parlare da bambina. Nel frattempo mio fratello, Stefano Cucchi, è morto di carcere e oggi dopo tanti anni non solo non è cambiato nulla ma addirittura la situazione è peggiorata”.