sul piede di guerra

Rai, circola la nota su Giorgia Meloni: "Come bisogna chiamarla"

E adesso scatta la guerra punica linguistica. Nello specifico, sulla scelta di Giorgia Meloni di essere definita “il” presidente, e non “la”. Decisione che archivia circa un quinquennio di battaglie semantiche, come se il ruolo della donna si riducesse ad un articolo o a una desinenza. Però c’è già chi non è d’accordo.

L’Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai, ha redatto una nota: “Le direzioni stanno chiedendo alle colleghe e ai colleghi di usare il maschile per indicare il nuovo incarico di Giorgia Meloni, perché è lei a chiederlo. Ferma restando la libertà di ogni persona di denominarsi come meglio crede, altra cosa è il racconto giornalistico. Ricordiamo che il contratto Rai Usigrai contiene al proprio interno il Manifesto di Venezia che fa preciso riferimento al linguaggio di genere, e che la policy di genere aziendale, recentemente approvata dal consiglio di amministrazione della Rai indica di usare il femminile lì dove esista".

  

Il sindacato, poi, aggiunge: “Nessun collega può essere dunque obbligato a usare il maschile, anzi i giornalisti Rai sono tenuti a declinare al femminile i nomi. Ordini di servizio o indicazioni in senso contrario verranno contestati dal sindacato nelle sedi opportune. Chiediamo alle colleghe e ai colleghi di segnalarci eventuali violazioni”. Insomma, si preparano battaglie sindacali su un articolo determinativo. Gli ultimi giapponesi del “boldrinismo”.