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Le prime mosse di Meloni, picconate di Verderami alla sinistra: smentite tutte le narrazioni
Chiamate con i vertici dell’Unione Europea, il primo incontro con Emmanuel Macron e il viaggio a Bruxelles che inaugura l’operato del governo. Sono queste le prime mosse di Giorgia Meloni, che, sostiene Francesco Verderami sul Corriere della Sera: “In un giorno smentisce la narrazione sovranista e colloca il suo governo nell’alveo atlantista ed europeista. In ogni atto la nuova premier si è mossa ieri su una linea di continuità con Draghi e ha offerto le garanzie che i suoi interlocutori attendevano”. Oltre agli scambi con Joe Biden, Ursula von der Leyen c’è da segnalare quello con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: la difesa di Kiev è uno dei punti principali dell’operato della leader di Fratelli d’Italia.
E ora l’obiettivo è quello di trovare una strada comune per risolvere il conflitto. Il quotidiano riferisce infatti il pensiero di un alto dirigente di FdI sul tema: “Il prolungamento della guerra, in presenza della crisi economica potrebbe far affievolire il sentimento di vicinanza verso gli ucraini. E per ogni governo sarebbe difficile tenere il livello di solidarietà. In questo l’Italia è più esposta di molti altri. Meloni è preoccupata che venga cavalcato lo scontento popolare e per questo auspica segnali tangibili dall’Unione”. Il primo appunto all’Ue nel colloquio con von der Leyen è stato quello sul gas, dove è stato richiesto un intervento rapido.
“Di fronte a un’agenda occupata da tutte queste emergenze, è chiaro che le dinamiche politiche diventano questioni secondarie. Il ‘metodo Meloni’ applicato alle scelte di governo ha lasciato scorie tra alleati e in futuro si vedrà quali conseguenze produrranno” la considerazione finale di Verderami. C’è prima da risolvere la crisi continentale dell’energia - rischia di costare 60 miliardi di euro - e poi si potrà pensare alla normale amministrazione di governo.