Un sondaggio svela cosa pensano gli italiani sui contrasti tra Berlusconi e Meloni
Il terremoto politico scatenato dai contrasti tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sembra essere cessato. Oggi, infatti, la delegazione del centrodestra è salita unita al Quirinale e Sergio Mattarella ha convocato Giorgia Meloni nel pomeriggio per conferirle l'incarico di formare il nuovo governo. Ma cosa ne pensano gli italiani dei contrasti tra i due leader?
Fratelli d'Italia esplode e il Pd trema: la prima "Supermedia" dopo il voto
Secondo il sondaggio realizzato da Termometro politico tra il 18 e il 20 ottobre, pubblicato da affariitaliani.it, gli italiani sembrano avere le idee chiare: per il 47,3% il leader di Forza Italia non è abituato ad essere il numero due. Per il 22,4% ci sarebbero invece dietro motivi personali con "Berlusconi interessato a dare posti di prestigio a singoli esponenti della sua cerchia più ristretta" mentre per il 16,4% "Berlusconi vorrebbe semplicemente aumentare il peso strategico del suo partito nella maggioranza". Pochi pensano che i motivi dello scontro si possano trovare in una differenza di vedute tra i due leader (6,6%) oppure dalla volontà di Meloni di marcare il territorio come nuova numero uno del centrodestra (4,4%). Gli italiani sono divisi invece sull'elezione di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana come presidenti di Senato e Camera. Il 49,2% non approva la scelta fatta perché le persone elette "hanno idee estremiste e lontane dai valori costituzionali" (41,1%). Tra chi invece approva (48,4%), il 37,5% ritiene i nuovi presidenti "persone degne che rispecchiano l'orientamento della maggioranza di governo" mentre il 10,9% pensa che "forse sarebbe stato meglio scegliere esponenti più moderati della maggioranza".
"Cosa chiedono gli italiani", Mannheimer gela i gufi di sinistra. I sondaggi
I contrasti tra i due leader non sembrano aver influito sulle intenzioni di voto. Fratelli d'Italia continua a crescere arrivando al 27,6%. Continua a calare il Pd che scende dal 18,4% al 17,8%. Flette al 16,3% il Movimento 5 Stelle mentre la Lega cresce all'8,7%. Azione/Italia Viva avanza all'8,2% mentre Forza Italia indietreggia al 7%. La lista Verdi/Sinistra Italiana è al 3,7%, +Europa sfiora la soglia di sbarramento (2,9%), seguono Italexit (1,9%), Unione Popolare (1,5%) e Italia Sovrana (1,3%).