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Tagadà, Marzio Breda gela i gufi di sinistra: cosa può accadere da qui alle consultazioni

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"La politica non è un pranzo di gala". Marzio Breda, spesso definito il "principe dei quirinalisti", è intervenuto a Tagadà su La7 per commentare gli ultimi passaggi istituzionali della nuova legislatura con l0'elezione dei presidenti di Camera e Senato che hanno provocato non poche fibrillazioni all'interno del centrodestra, ma anche tra l'opposizione. Il caso di Ignazio la Russa, eletto senza i voti di Forza Italia ma con un "soccorso" da altre forze politiche, è andato in scena pubblicamente, su tutte le reti televisive. Tutti sanno tutto, come gli appunti scritti da Silvio Berlusconi" sulle richieste di Forza Italia a Giorgia Meloni e intercettati dalle telecamere. Tutto questo, tempo fa, avveniva lontano dai riflettori, "in camera caritatis", così come "il mercato delle cariche da distribuire e contrattare. È sempre stato così, ma oggi è più lacerante" proprio perché va tutto "in onda". 

 

Pesa nella percezione dell'opinione pubblica il fatto che la leader di Fratelli d'Italia ha incentrato la campagna elettorale sulla parola d'ordine "Pronti" e invece "c'è stata una lacerazione molto forte" dice Breda nella puntata di venerdì 14 ottobre.  Cosa può fare ora il centrodestra? Salire al Colle da Sergio Mattarella con una "delegazione unita per rimarcare la saldezza della coalizione". Se Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi vanno al Quirinale insieme "come fa uno dei tre a manifestare riserve" sulla leader di FdI presiedente del Consiglio? Per Breda è questo il timore in caso di delegazioni di partito separate.

 

"Se Berlusconi chiede una figura di garanzia come premier, ad esempio Marcello Pera..." ipotizza il quirinalista secondo cui se i leader vanno insieme non possono che indicare Meloni premier. Ma il centrodestra, per il giornalista del Corriere della sera, ha tutto il tempo per "negoziare e rimettere in sesto" gli equilibri dell'alleanza con le consultazioni che potrebbero andare in scena alla metà della prossima settimana, anche se la ferita di ieri "non è stata uno scherzo". 

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