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Fumata nera alla Camera ma tutto si gioca al Senato. Forza Italia non ritira la scheda, poi Berlusconi vota: che succede

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Fumata nera al primo scrutinio per l’elezione del nuovo presidente della Camera. Si procederà, quindi, alla seconda votazione, che avrà inizio alle 14. Per il primo voto era richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera, ma dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Nella prima votazione le schede bianche sono state 369, 4 voti per il leghista Riccardo Molinari, 3 per Enrico Letta. Le schede nulle sono state 10.

La scelta dei presidenti delle camere è fondamentale anche negli equilibri di governo. "È importante capire l’esito del voto al Senato. Poi qui alla Camera va di conseguenza", dice Giancarlo Giorgetti a Montecitorio, rispondendo a chi gli chiede se sarà Riccardo Molinari il candidato del centrodestra alla presidenza della Camera. 

Nel frattempo si vota in Senato, dove il nome su cui si sarebbe raggiunto l'accordo è quello di Ignazio La Russa. Silvio Berlusconi, e con lui Anna Maria Bernini che viene appena dopo nell’ordine alfabetico, non hanno risposto alla prima chiama in corso al Senato. La situazione dunque si complica. I senatori di Forza Italia non ritirano la scheda né alla prima né alla seconda chiama: "È un work in progress, poi si vedrà" spiega la senatrice Stefania Craxi. Poi l'ennesimo colpo di scena. Lo stesso Silvio Berlusconi ha poi votato per il presidente del Senato invitando gli azzurri a recarsi in Aula per il voto.

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