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Pd, lo sfogo di Morani: "Due donne capogruppo? Toppa peggiore del buco"
Alessia Morani sputa veleno sul Pd. La questione della mancanza delle donne in ruoli apicali nel partito, resa ancora più scottante dopo la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni del 25 settembre, rischia di spaccare definitivamente i dem. In una lettera pubblicata su La Stampa, la deputata dem insorge e si sfoga chiedendo più spazio per le donne. "Giorgia Meloni, una donna di destra che è arrivata laddove noi della sinistra non siamo mai riuscite" mentre "nel nostro schieramento stiamo discutendo di una débâcle elettorale il cui esito catastrofico si estrinseca anche nella mancanza di donne elette".
Nel mirino della Morani c'è innanzitutto la portavoce delle donne del Pd, Cecilia D'Elia, che in un'intervista di ieri ha provato a scaricare la responsabilità della mancanza di donne elette nel partito alle correnti o ai territori. "Solo il 30% di donne elette e nessuna capolista al sud per il Pd sono un arretramento politico e culturale clamoroso, soprattutto dopo le solenni promesse di cambiamento radicale di Letta e D'Elia che avevano garantito almeno il 50% di donne elette. Adesso, prosegue Morani, si tenta di rimediare a questo vulnus con la decisione di nominare due donne capogruppo del Pd. Una toppa peggiore del buco. Questo tentativo di 'riparazione del giorno dopo' è non solo una presa in giro ma comincia ad essere alquanto stucchevole".
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La dem sottolinea come si tratti di un problema che attiene alla credibilità del Partito democratico. "Se diciamo di essere un partito che pratica la parità tra i generi e poi ogni volta non lo facciamo, abbiamo un serissimo problema di credibilità" spiega Morani che chiede le dimissioni della portavoce delle donne del Pd e del gruppo dirigente del partito: "Chiedere un passo indietro a Cecilia D’Elia e al gruppo dirigente che cui ha portato fino a qui è un primo passo verso il cambiamento di cui il Pd ha bisogno come il pane" conclude la deputata