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Governo, il toto-ministri impazza ancora: Meloni dice no a Berlusconi su Mise e Giustizia
Arriva lo stop del presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni all’ipotesi di un esponente di Forza Italia al dicastero dello Sviluppo Economico e alla Giustizia. È quanto filtra al termine dell’incontro che il presidente di Fratelli d’Italia ha avuto oggi con Silvio Berlusconi a villa Grande. Il presidente di FdI avrebbe avanzato l’eventualità che il dicastero degli Esteri vada un esponente di Forza Italia e il nome in ballo è quello di Antonio Tajani. Ma Forza Italia chiede un maggior peso nel governo con un dicastero di ‘fascia A’. Perché sul tavolo ci sarebbero ministeri considerati non sufficientemente importanti alla rappresentanza del partito nella coalizione.
Berlusconi avrebbe sostenuto che l’obiettivo è quello di tenere unita la coalizione ma sottolineato il fatto che Forza Italia non è presente nello ‘schema’ delle Camere che potrebbe prevedere un esponente di Fratelli d’Italia a palazzo Madama e uno della Lega alla Camera. Da qui la richiesta di un maggior equilibrio nell’esecutivo. Per quanto riguarda il vicepresidente del gruppo al Senato, Licia Ronzulli, sul tavolo ci sarebbe un ministero senza portafoglio. Ci sono ora valutazioni in corso, c’è chi in FI non esclude che qualora non ci dovesse essere un cambio nella trattativa possa diventare capogruppo del partito al Senato. Si tratterà anche nelle prossime ore fino a prima della votazione riguardo la presidenza a Palazzo Madama.
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Fratelli d’Italia si aspetta una prova di compattezza con il presidente del partito determinata ad accelerare sulla composizione dell’esecutivo. «Siamo convinti - osserva un esponente di FdI - che la coalizione sarà compatta, non penso che ci sia qualcuno che non possa votare La Russa o dire di no alla fiducia sul governo». Nel partito azzurro non si nasconde l’irritazione, con il Cavaliere che non avrebbe gradito l’atteggiamento dell’alleata. Sono già allo studio le prossime mosse all'interno del movimento di Berlusconi.