Pd dilaniato al suo interno: volano gli stracci tra le donne dem
Per un concreto rinnovamento del Pd, è necessario un passo indietro dell’esecutivo, della portavoce della conferenza delle Donne, Cecilia D’ Elia e dell’intero vertice del partito. È la richiesta perentoria contenuta in un comunicato firmato dallo stesso organismo, che si è riunito oggi in assemblea per un’analisi dei temi di attualità politica, dopo la direzione del partito che si è svolta giovedì scorso. «Si allarga il fronte delle democratiche deluse dalla gestione del Pd in fatto di rappresentanza», si legge in un comunicato. «Nel corso dell’Assemblea della Conferenza delle donne, è stata denunciata la debolezza di questo organismo politico, avanzando la proposta di una mozione congressuale in cui si evidenzino» alcuni punti fermi, continua la nota. In primo luogo «la sconfitta elettorale politica del Pd, oltreché numerica, esprime un giudizio delle elettrici e degli elettori che non può essere archiviato e soprattutto non può essere annacquato, puntando a tempi del congresso incongrui rispetto alle urgenze. Le urgenze non riguardano infatti la collocazione apicale delle poche elette, ma la capacità di rappresentanza delle condizioni materiali delle donne, del loro talento, delle loro competenze».
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«La scelta delle pluricandidature, infine, strumento utilizzato contro l’elezione di altre donne, deve essere stigmatizzata senza se e senza ma. Perché non si ripeta nel futuro. Per questo - aggiunge il comunicato della Conferenza delle donne Pd - riteniamo sia una inutile operazione di facciata quella di riparare al calo delle democratiche in Parlamento attribuendo incarichi apicali alle poche elette». «Ora più che mai servono gesti e atti conseguenti alla volontà di rinnovamento. Ma per costruirli serve prima di tutto il passo indietro dell’intero esecutivo e della portavoce della Conferenza, così come di tutti i vertici del partito. Come atto di responsabilità per ricostruire il futuro in vista e come premessa credibile di una seria discussione congressuale».
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Oltre al comunicato la polemica tra le donne dem si è spostata su Twitter, dove Alessia Morani, componente della direzione del Pd, ha alzato la voce: «Oggi ho reiterato la richiesta di dimissioni a Cecilia D’Elia portavoce delle donne democratiche, formulata nella direzione Pd. Lo hanno fatto anche altre donne. Lei ha detto no. Essere dirigente significa prendersi le proprie responsabilità. Male, molto male».
Oggi ho reiterato la richiesta di dimissioni a Cecilia D’Elia portavoce delle donne democratiche, formulata nella direzione #Pd. Lo hanno fatto anche altre donne. Lei ha detto NO. Essere dirigente significa prendersi le proprie responsabilità. Male, molto male
— Alessia Morani (@AlessiaMorani) October 8, 2022