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In Onda, Carlo Calenda a sorpresa: “Così darei il sostegno al governo di centrodestra”

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Se accettassero il suo piano sull’energia sosterebbe il futuro governo? La domanda è rivolta a Carlo Calenda, leader di Azione, nel corso dell’edizione dell’8 ottobre di In Onda, talk show di La7 condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo. L’alleato di Matteo Renzi risponde con una sorpresa: “Sì, assolutamente sì, ma con due caveat. Questo piano si può fare solo se si chiarisce su pensioni e flat tax, poi abbiamo messo una lista di infrastrutture, le stesse ripetute oggi da Descalzi (ad Eni, ndr) senza le quali 2023 e 2024 saranno un disastro. Su queste cosa facciamo? È facile mettere i soldi, ma poi è difficile realizzare infrastrutture e negare le promesse elettorali. Matteo Salvini accetterà la legge Fornero? Il piano l’ho mandato subito a Letta, ma ci sono quattro infrastrutture che non vogliono né il Movimento 5 Stelle né Nicola Fratoianni. Con il centrosinistra non c’è una pregiudiziale ideologica, c’è una pregiudiziale sui fatti. Ciò detto non abbiamo mai offerto nessun appoggio a Meloni e non condividiamo nulla di quello che Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia propongono”.

 

 

Calenda ha poi commentato la presenza di alcuni leader politici alla manifestazione della Cgil: “I leader politici non vanno alle manifestazioni sindacali. È giusto che non ci siano commistioni tra politica e sindacati. La mia presenza nella sede del sindacato lo scorso anno era seguita all’assalto subito dalla Cgil”. Poi Calenda ritorna sul centrodestra e dà alcuni consigli a Giorgia Meloni: “Meloni credo debba fare un governo politico. Hanno fatto la campagna elettorale spiegando che i tecnici sono il male assoluto, e poi metti tecnici? Le forze della coalizione di centrodestra a oggi, col governo fermo sulla Ronzulli, che con tutto il rispetto è singolare, non hanno una cosa in comune, su politica estera, di bilancio”.

 

 

“Faccio molta difficoltà a pensare che M5S sia di sinistra, mi sembra molto l’Uomo qualunque come movimento” ha proseguito Calenda riferendosi al Fronte dell’Uomo Qualunque, movimento e partito fondato a Roma nel 1944 da Guglielmo Giannini. “Quelli del M5S li ho sentiti parlare molto poco di scuola, di istruzione, di formazione, di sanità, hanno parlato molto di sussidi, siccome il centro del messaggio di sinistra è l’emancipazione, il fatto di dare gli strumenti alle persone che sono in una condizione svantaggiata per fare il loro percorso di vita, io credo che in M5S non ci sia niente di sinistra ma una cosa molto più vecchia, che in Italia è il populismo dell’Uomo qualunque” conclude il segretario di Azione.

 

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