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Governo Meloni, il centrodestra trova l'intesa sui ministri tecnici
Un'altra giornata di studio per Giorgia Meloni. Il presidente di Fratelli d'Italia si chiude nel proprio ufficio della Camera adottando il solito basso profilo. Due le priorità sul tavolo: i dossier economici con particolare attenzione rivolta al caro-energia e alle bollette e la formazione del prossimo governo. È proprio sull'esecutivo una delle poche dichiarazioni rilasciate da Meloni. «Se il prossimo sarà un governo di tecnici? Io leggo cose abbastanza surreali sulla stampa, che poi dovrei anche commentare. Consiglio prudenza - ammonisce - L'unica cosa che temo», aggiunge, è che la stampa «faccia confusione».
«Il governo di centrodestra sarà politico, il primo, dopo molti anni, che deriva dalla volontà popolare- dice la deputata FdI Ylenja Lucaselli a SkyTg24 - Lo dimostra già il fatto che la coalizione indicherà al Capo dello Stato per il ruolo di presidente del Consiglio Giorgia Meloni, leader del primo partito italiano.
Poi, per qualche casella particolare si potrà fare la scelta di indicare profili autorevoli, non provenienti dai partiti, in grado di raggiungere meglio gli obiettivi. Ma questo non cambierà la vocazione di base della squadra».
Una linea che trova d'accordo Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia. «Questo sarà un governo politico conferma Tajani - ma se poi ci sarà qualche tecnico non credo che sarà un problema.
Il leader lavoreranno e troveranno la soluzione giusta». Il 13 ottobre si riunirà per la prima volta il Parlamento, con l'elezione dei presidenti di Senato e Camera. Un passaggio che potrebbe fornire un'indicazione anche in ottica governo.
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Meloni, intanto, nel suo ufficio di Montecitorio si concentra su caro-energia e dossier economici, passando l'ennesima giornata di studio. La difesa dell'interesse nazionale, in un contesto internazionale sempre più complesso, rappresenta la «stella polare del lavoro» del leader dei conservatori e dei contatti che Meloni e i suoi collaboratori hanno nel corso della giornata. In riferimento ai principali vertici in programma nelle prossime settimane, tra i quali spicca il Consiglio Ue del 20 e 21 ottobre, da via della Scrofa ricordano che non c'è alcuna volontà di creare fratture tra l'attuale governo e quello che verrà, ma viene spiegato anche che i documenti che arriveranno a Bruxelles saranno il frutto del lavoro e degli approfondimenti dell'esecutivo ora in carica. «Renzi ha detto che sarebbe bello se Meloni il 20 ottobre partecipasse al Consiglio europeo di Bruxelles? Non sappiamo il 20 chi sarà il premier- dice lasciando Montecitorio Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di FdI - sicuramente chiunque avrà avuto l'incarico e ponendo il caso che per quella data sia stato già nominato, non sarà stato comunque lui ad aver preparare tutto il dossier. Sicuramente da parte dell'attuale governo, come da parte nostra, c'è l'intenzione di non creare una fattura tra il vecchio e il nuovo.
Oggi c'è Cingolani a rappresentare l'Italia, non sappiamo chi poi avrà le sue funzioni né chi sarà il premier. Oggi il dossier lo stanno curando loro e quello che arriverà al 20 sarà stato frutto del lavoro che hanno fatto loro e di chiunque andrà a Bruxelles a metterci la faccia». Per quanto riguarda la vita del partito, Giorgia Meloni riunirà domani alle 10.30 l'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia. All'ordine del giorno: «Scenari e determinazioni alla luce del risultato delle ultime elezioni politiche». Il presidente FdI sta seguendo il caso di Alessia Piperno - la ragazza romana arrestata in Irane su twitter esprime vicinanza alla famiglia: «Seguiamo con apprensione le notizie che riguardano Alessia Piperno e rivolgiamo tutta la nostra vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari».