“Il ricatto di Salvini”. La Lega smentisce il retroscena di Repubblica sul nodo Viminale
Dopo Giorgia Meloni tocca a Matteo Salvini. A pochi giorni dall'esito delle elezioni politiche è già iniziata la guerra tra il futuro governo di centrodestra e alcuni organi di stampa, con in particolare La Repubblica che è finita nel mirino della Lega. "Il ricatto di Salvini" il titolo di apertura del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, che approfondisce così il tema dell'incontro tra i due leader della coalizione vincente: "Finisce male il primo vertice tra Meloni e il segretario del Carroccio. La Lega pretende il Viminale per il suo numero uno". A far sobbalzare dalla sedia i leghisti è in particolare una frase virgolettata e attribuita all'ex ministro dell'Intero: "Senza il ministero sarà appoggio esterno al governo”.
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La Lega è subito intervenuta - lo stesso retroscena è riportato anche sulla prima pagina del Corriere della Sera, che parla di “tensioni” tra i due fronti - per smentire la ricostruzione: “Ieri ha smentito presunti virgolettati Giorgia Meloni, oggi smentisce Matteo Salvini, domani a chi toccherà? Le frasi attribuite al leader della Lega nei retroscena odierni sono totalmente false: il centrodestra ha stravinto le elezioni e governerà bene e senza spaccature per i prossimi anni. La sinistra e i suoi giornali si rassegnino, ieri Salvini e Meloni hanno parlato serenamente di come affrontare i problemi del Paese”.
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