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Antiterrorismo, antagonisti pronti alla stagione d'odio contro Giorgia Meloni

Francesca Musacchio
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Gli antifascisti si preparano a contestare il governo Meloni. Sta per iniziare una stagione calda con proteste e manifestazioni in tutta Italia. Da settimane l’intelligence e l’Antiterrorismo monitorano quelle aree dell’eversione interna che potrebbe trarre spunto nella contestazione alla neonata maggioranza di centrodestra, sfruttando la propaganda antifascista, per tornare ad occupare le piazze e alzare la tensione sociale. Le prime avvisaglie si sono avute con l’occupazione del liceo Manzoni a Milano. Mentre martedì, a Roma, nel quartiere Tufello, storica roccaforte di estrema sinistra, è apparso un manifesto contro la Presidente di Fratelli d’Italia con la scritta «Giorgia il Tufello ti disprezza». Ma anche in altri quartieri, e non solo a Roma, le scritte inneggianti alle Brigate Rosse e contro il «governo fascista da abbattere», sono state rinvenute nei pressi di sedi dei partiti della maggioranza.

«Il livello della minaccia al momento non è ancora alto - spiegano fonti dell’Antiterrorismo - ma monitoriamo con estrema attenzione». Le informative però circolerebbero già da qualche settimana su input dell’intelligence. Su alcuni siti d’area, già nei primi giorni di settembre, sono apparsi articoli finiti sotto la lente d’ingrandimento degli addetti ai lavori. In uno di questi si auspicava l’astensione al voto il 25 settembre come inizio della protesta, mentre la settimana scorsa, su alcuni profili Facebook Antifascisti, è stato pubblicato un post contro la polizia che ha effettuato alcune perquisizioni dopo l’attacco al banchetto elettorale di Fratelli d’Italia il 3 settembre scorso: «È evidente come dai "piani alti" della politica si siano mosse pressioni ben accolte dalle questure. Il messaggio è sempre più chiaro: qualsiasi forma di iniziativa di contestazione che esca dalle logiche del teatrino elettorale democratico va stroncata sul nascere!». A corredo lo slogan: «Nessun passo indietro contro Fascisti, Stato e Padroni!».

 

 

 

Del resto, il rischio mai sopito che arriva del mondo antagonista, che con la destra al governo potrebbe ritrovare motivazioni e linfa per tornare in piazza, è stato sottolineato dall’intelligence nell’ultima Relazione presentata al Parlamento. In particolare, scrivono i servizi segreti, «il movimento antagonista, pur mantenendo una presenza in parte marginale nelle proteste di piazza contro le misure governative di contenimento dei contagi (da Covid, ndr), in continua ricerca di spunti aggregativi non ha mancato di considerare come la sensibile congiuntura abbia aperto favorevoli spazi di "ricomposizione politica" all’eterogenee e tradizionalmente frammentate componenti del dissenso».

Tra i temi che potrebbero favorire una ripresa delle contestazioni al nuovo governo, quelle legate all’ambiente e il sostegno ai migranti, oltre all’antimilitarismo, la guerra e il disagio sociale dovuto al caro vita. Già a inizio anno, infatti, l’intelligence metteva in guardia sulla «rinnovata centralità nell’agenda antagonista» che «ha mostrato anche la campagna a sostegno dei migranti, con iniziative in aree transfrontaliere e nei pressi di Centri di Permanenza per il Rimpatrio, nonché con cortei in alcuni centri cittadini, a cui hanno partecipato pure militanti stranieri». Un argomento che il mondo antagonista potrebbe usare per alzare la tensione nelle piazze.
 

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