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Carlo Nordio chiede un'Assemblea Costituente: la Costituzione è invecchiata
Carlo Nordio, magistrato eletto alla Camera con Fratelli d'Italia, sottolinea la necessità di riformare la Carta Costituzionale ormai, per alcuni versi, invecchiata rispetto alle mutate esigenze della nostra società. Il magistrato è stato intervistato dal Messaggero e ha parlato anche di semipresidenzialismo e riforma della giustizia. «La nostra Costituzione fu un miracolo di compromessi, scritta da grandi statisti ma oggi è invecchiata, come tutte le cose di questo mondo, e va riadattata alle nuove esigenze. Ovviamente si può e si deve farlo solo con il concorso e il contributo della maggior parte delle forze politiche. Personalmente preferirei un’Assemblea Costituente, come da tempo suggerisce la Fondazione Einaudi di cui mi onoro di far parte. Quanto al presidenzialismo, o meglio semipresidenzialismo, sarebbe una garanzia di stabilità che oggi manca. In Francia fu voluto da De Gaulle dopo la crisi causata dalla guerra algerina: funziona, e nessuno, si sogna di dire che sia un regime dittatoriale». Così al Messaggero il magistrato eletto con FdI alla Camera, Carlo Nordio.
Per Nordio «oggi la priorità è l’economia e quindi anche gli interventi più urgenti sulla giustizia sono quelli che possono incidere subito sul bilancio. Occorre ridurre la lentezza dei processi, madre dell’incertezza del diritto, della sfiducia dei cittadini, della contrazione degli investimenti e di un rallentamento dell’economia che ci costa un 2% di Pil. Poi bisogna liberare gli amministratori dalla cosiddetta paura della firma, che paralizza la loro attività e quindi rivedere radicalmente i reati di abuso di ufficio, di traffico di influenze e tutte quelle forme di responsabilità contabile che li rende, comprensibilmente, troppo prudenti. In prospettiva, ovviamente, sta la piena attuazione del codice Vassalli, un codice liberale voluto da un socialista decorato dalla Resistenza, sconfessato da anni di interventi demolitori».